Presentati i ricorsi contro l’accorpamento delle scuole toscane
Notificati giovedì 1 febbraio a Regione Toscana, USR Toscana, Provincia di Arezzo, Provincia di Massa Carrara due ricorsi al TAR a tutela delle scuole toscane predisposti dagli avvocati Domenico Naso del Foro di Roma, Elisa Casini del foro di Massa Carrara, Claudia Papini del Foro di Arezzo con l’attiva collaborazione degli altri legali delle sedi di UIL scuola Toscana.
Primi firmatari Giuseppe D’Aprile, segretario generale federazione UIL scuola RUA e Carlo Romanelli segretario generale federazione UIL scuola RUA della Toscana seguiti da numerosissimi docenti, Ata, genitori e componenti dei Consigli d’istituto delle scuole interessate.
I due ricorsi hanno dimostrato la vicinanza del nostro sindacato con le realtà locali, con i lavoratori; quell’attenzione al territorio ed alle persone che in questi anni, nonostante la crisi del mondo sindacale, vede la UIL in controtendenza ed in crescita.
Nei ricorsi sono evidenziate le criticità nell’applicazione delle delibere della regione Toscana con il risultato di accorpare scuole in zone montane. Stiamo parlando dell’IC Martiri di Sant’Anna di Stazzema, IC di Seravezza, IC Bonomi di Fosdinovo, IC Moratti di Fivizzano e Casola Lunigiana, Ist. Superiore Giovagnoli di Sansepolcro e Liceo Città di Piero.
E’ apparso immediatamente chiaro che dimensionare vuol dire tagliare, prima di personale ATA, poi docenti e servizi.
Il Ministero ha chiesto alla Regione Toscana la soppressione di almeno 4 istituzioni scolastiche (prima 15) e su questo siamo intervenuti perché, a conti fatti, in Toscana non doveva essere tagliata nessuna scuola.
La delibera dalla Regione relativa alla scelta delle 4+4 scuole da dimensionare non risulta condivisibile: il risultato finale è infatti accorpare istituzioni scolastiche con meno alunni dimenticando che la normativa imponeva tutta una serie di criteri tra i quali la salvaguardia delle scuole in comuni montani come indicato persino negli Indirizzi per le strategie territoriali nelle aree interne della Toscana approvati dalla Regione. Con sole quattro scuole questi criteri, come sostenuto da UIL Scuola nel tavolo tecnico, potevano essere rispettati.
Negli accorpamenti, cosa incomprensibile e più volte sottolineata, vengono inoltre richiamati gli ambiti territoriali della legge 107, non previsti dal decreto interministeriale e che si inquadrano in una scelta anacronistica della Regione. Richiamandoli il risultato è quello di avere scuole con plessi lontanissimi ad oltre 50 minuti di auto, irraggiungibili da mezzi pubblici.
Non è questa la scuola che vogliamo. Una scuola burocratica che rischia di essere sempre più lontana dei cittadini, non un presidio di cultura e democrazia.
Carlo Romanelli, Segretario Generale UIL Scuola RUA Toscana