UNIONE ITALIANA DEL LAVORO

Sito ufficiale della UIL Toscana e Firenze

Esplosione a Calenzano (Fi), Domani alle 14:30 manifestazione Cgil-Cisl-Uil in Piazza Vittorio Veneto a Calenzano

Basta morti sul lavoro! A seguito della tragedia di Calenzano domani, mercoledì 11 dicembre, Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze hanno proclamato uno sciopero generale provinciale per le ultime quattro ore del turno.

Verrà organizzato un presidio-manifestazione in Piazza Vittorio Veneto a Calenzano alle ore 14:30, nel quale interverranno le tre confederazioni, le lavoratrici e i lavoratori dei settori coinvolti.

Quello che è successo è inaccettabile. Cinque persone sono uscite di casa per andare a lavorare e non torneranno mai. Altre sono ferite gravemente. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita!

Esplosione a Calenzano (Fi), Cgil-Cisl-Uil proclamano sciopero generale provinciale mercoledì 11 dicembre. “Basta morti sul lavoro”

Basta morti sul lavoro: esplosione a Calenzano, Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze proclamano sciopero generale provinciale di 4 ore (fine turno) per mercoledì 11 dicembre con manifestazione (ore 14:30-16:30) in una area a Calenzano da definire.

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Dopo via Mariti un’altra strage, sempre a Firenze. Fantappiè e Mugnaini: “Non possiamo più parlare di fatalità, ora una task force regionale”

Come UIL Toscana ci uniamo al dolore per la tragedia di Calenzano, dove un’esplosione all’interno di un deposito Eni ha portato via la vita a due persone e ferite altre nove, con tre nomi che mancano ancora all’appello. Esprimiamo le nostre condoglianze e la nostra più assoluta vicinanza alle famiglie delle vittime.

La rabbia per l’ennesima strage è tanta: siamo alla seconda grande tragedia sul lavoro a Firenze, dopo il crollo del cantiere di via Mariti, in neanche un anno. Non può essere visto come una fatalità o una terribile coincidenza, qui siamo in un contesto lavorativo – a Firenze e provincia – dove servono controlli a tappeto e minuziosi.

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Bally Studio chiude lo stabilimento a Lastra a Signa e licenzia 55 persone. La rabbia di UIL e UILTuCS Toscana.

Ieri sera, giovedì 5 dicembre, è arrivata la comunicazione del rappresentante legale della Bally Studio Srl della chiusura dello stabilimento di Lastra a Signa (FI), decisione che avviene senza aver utilizzato nessun tipo di ammortizzatori sociali per i 55 dipendenti, che ora sono stati tutti licenziati.

 

La Bally Studio Srl, brand che produce e vende abbigliamento, borse e piccola pelletteria, è stata recentemente acquistata dal fondo di investimento californiano Regent LP.

 

Per Paolo Fantappiè, Segretario Generale UIL Toscana, “Chiediamo a Confindustria – alla luce delle dichiarazioni espresse durante la manifestazione dello scorso 12 novembre a Firenze –  di intervenire contro un’azienda che lascia a casa 55 persone senza essersi confrontata con le organizzazioni sindacali e aver tentato soluzioni alternative. Questo colonialismo imprenditoriale, che sta caratterizzando troppo e vincolando fortemente le attività produttive in Toscana, deve trovare soluzioni e regole, a partire dalla difesa del lavoro e dei lavoratori.”

 

Per Marco Conficconi, Segretario Generale UILTuCS Toscana, “nel contesto della crisi del settore moda, siamo di fronte all’ennesimo brand che non solo non si vede ai tavoli di trattativa, ma che si permette di lasciare a casa 55 persone senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali né utilizzo di ammortizzatori sociali. Questi grandi player internazionali – come questo fondo d’investimento – arrivano, fanno profitti enormi e se ne vanno lasciando macerie sociali sul territorio, è inaccettabile. Le aziende devono confrontarsi su come praticare soluzioni socialmente più sostenibili, non scappare senza assumersi le loro responsabilità!”

Investire nel settore sociale per migliorare i servizi welfare delle persone e la qualità di vita di lavoratrici e lavoratori

Soddisfazione di UIL FPL e UILTUCS Toscana per l’intesa faticosamente raggiunta con la Regione Toscana per migliorare anche in questo settore la qualità del servizio e del lavoro in modo da costruire un modello toscano dove non si lascia indietro nessuno.

A differenza delle attuali politiche governative che svuotano i servizi a vantaggio di imprese puramente private, la Regione Toscana, attraverso l’impegno diretto del Presidente Giani, investe 22 milioni di euro. Dal prossimo anno, 2025, 10 milioni andranno alle aziende sanitarie per l’adeguamento contrattuale dei servizi in appalto ed ulteriori 12 milioni, per il 2026 ed il 2027, andranno ai servizi a tariffa. Su questi ultimi la Regione ha già concretizzato un impegno testimoniato dal rafforzamento della quota sanitaria per le Rsa (+5,10 euro al giorno a persona in tre anni), per i servizi di prevenzione delle dipendenze (Ceart) e l’impegno ad intervenire in tempi brevi anche sulle tariffe per le strutture residenziali e semiresidenziali per persone con disabilità (residenze per disabili, case alloggio protette e centri diurni).

Attraverso questa intesa le organizzazioni sindacali confederali, le parti datoriali del settore e la Regione Toscana, che investe nuove risorse, ricostituiscono in modo seppur embrionale, nella “distintività Toscana”. Una distintività tutta toscana, che rispetto ad altre regioni, guarda maggiormente alla qualità dei servizi e alle prestazioni offerte alle persone ed una maggiore qualità nell’applicazione dei contratti di lavoro, sia quelli nazionali sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali confederali maggiormente rappresentative sul territorio nazionale, sia quelli integrativi, sottoscritti da tutte le organizzazioni confederali a livello regionale.

Inoltre, l’intesa affronta anche il tema dello svecchiamento normativo del settore, tant’è che dopo 20 anni dall’emanazione della Legge 402/2004, la Regione Toscana, confermandone l’impianto politico, si impegna a confrontarsi con le OO.SS. più rappresentative, tra cui UILTuCS Toscana ed UIL FPL, e parti datoriali di lavoro, per variare la norma e porre al centro i nuovi bisogni ed aumentando le risorse economiche destinate ai rinnovi contrattuali sottoscritti dalle OO.SS. maggiormente rappresentative.
Un notevole passo avanti per arrivare a quel modello di “distintività Toscana” da sempre rivendicato da UILTuCS Toscana e UIL FPL. Un modello regionale dove si riconoscono a lavoratrici e lavoratori, stipendi dignitosi, diritti certi e maggior qualità nello svolgimento dei servizi e della gestione familiare.

Beatrice Stanzani – Segr. Reg.le UIL FPL e Marco Conficconi – Segr. Gen.le UILTuCS Toscana, esprimono soddisfazione ed al contempo richiedono che il tavolo di confronto sulla revisione della Legge 402/2004 si attivi sin da subito sull’individuazione di un contratto leaders per evitare il propagarsi di contratti di lavoro “pirata” che turbano negativamente il reddito delle Lavoratrici e dei Lavoratori.
Una battaglia che la UIL, in particolare, ha sempre rivendicato in tutti i tavoli regionali di trattativa.

 

Beatrice Stanzani (Segr. Reg.le UIL FPL Toscana Settore Socio Sanitario Assistenziale Educativo) e Marco Conficconi (Segr. Gen.le UILTUCS Toscana)

“Il lavoro non è fuori moda”: alta adesione allo sciopero e grande partecipazione alla manifestazione di Cgil, Cisl e Uil Toscana sulla crisi del sistema moda. Incontri con Confindustria, Prefettura e istituzioni regionali.

Grande risposta alla manifestazione regionale di Cgil, Cisl e Uil per la qualificazione delle filiere e la tutela dell’occupazione del settore moda, che occupa oltre 110mila persone (il 40% degli addetti del manifatturiero), colpito da una grave crisi. Alta l’adesione allo sciopero di otto ore che in provincia di Firenze, epicentro della crisi che tocca però tutta la regione, era stato proclamato da Filctem-Cgil, Femca-Cisl, UilTec e Fim-Cisl, Fiom-Cgil, UilM, ovvero le categorie dei settori concia-tessile-abbigliamento-calzature e metalmeccanico (coinvolto con gli accessori metallici).

Circa duemila lavoratrici e lavoratori, insieme a delegati e rappresentanti sindacali, hanno sfilato per le vie del centro di Firenze, da piazza Adua (accanto alla sede di Confindustria Toscana) fino a via Cavour, davanti alle sedi di Prefettura e Consiglio regionale. Delegazioni sindacali hanno incontrato a margine del corteo il presidente Maurizio Bigazzi nella sede di Confindustria Toscana, sono state ricevute nel palazzo della Prefettura e hanno poi partecipato a un incontro nella sede del Consiglio regionale della Toscana, con il presidente Mazzeo, i capigruppo consiliari di tutte le forze politiche, gli assessori regionali Marras, Monni e Nardini.

 

Paolo Fantappiè, Segretario Generale UIL Toscana: “Siamo di fronte a una crisi strutturale e non ciclica, molto difficile e mai vista negli ultimi 25-30 anni in Toscana o a livello nazionale. Serve una risposta importante da parte sia della Regione che delle parti datoriali – quindi a Confindustria – e soprattutto della committenza. Ci devono dare una risposta su come si può ripartire da questa crisi, che prevederà un completo cambio organizzativo del lavoro. Servono delle idee nuove, a partire da un nuovo sistema imprenditoriale regionale e nazionale che non veda più la volontà di far emergere il proprio individualismo, ma che ricerchi la volontà di aggregarsi, di fare massa critica tra le imprese per poter dare un’unica risposta alle richieste della committenza. E poi proprio quest’ultima deve dire che cosa vuole, come si fa a aggredire questo mercato con le sue novità, per riuscire a salvare più persone possibile, se tutti meglio ancora, perché la filiera è una filiera molto importante e molto qualificata”

         

Cgil, Cisl e Uil Toscana hanno chiesto alle imprese e alle istituzioni di affrontare urgentemente i seguenti punti:

– ammortizzatori in deroga e prolungamento di quelli presenti per tutti i settori della filiera e per tutto il periodo di difficoltà previsto;

– tutela dei livelli occupazionali da parte delle imprese della filiera anche attraverso un’equilibrata gestione degli ordinativi;

– politiche di forte contrasto all’illegalità e allo sfruttamento lavorativo;

– definizione di politiche industriali nazionali in grado di valorizzare le produzioni della filiera e salvaguardare l’occupazione e le competenze del settore;

– qualificazione e tracciamento della filiera e corretta applicazione contrattuale;

– individuazione dei fabbisogni formativi e delle relative iniziative di formazione;

– supporto ai processi di aggregazione e di innovazione;

– strumenti di sostegno finanziario ai lavoratori in difficoltà;

– convocazione del Tavolo regionale del settore MODA.

“Il lavoro non è fuori Moda”: 12 novembre manifestazione regionale Cgil-Cisl-Uil, per la qualificazione delle filiere e la tutela dell’occupazione.

Per evitare di vedere la strutturale riduzione di un settore che occupa oltre 110.000 lavoratrici e lavoratori in Toscana, che rappresentano quasi il 40% del totale degli occupati nel comparto manifatturiero, e la perdita delle insostituibili competenze presenti sul nostro territorio, CGIL CISL e UIL, insieme a Filctem Cgil-Femca Cisl-UilTec Uil e Fim Cisl-Fiom Cgil-Uilm Uil, hanno organizzato per martedì 12 novembre una manifestazione a Firenze di lavoratori e lavoratrici del settore moda, della minuteria metallica e della filiera con concentramento alle ore 9:30 in Piazza Adua e arrivo in via Cavour. La manifestazione si intitola “Il lavoro non è fuori moda – Per la qualificazione delle filiere e la tutela dell’occupazione”. Nell’occasione, le categorie territoriali fiorentine Filctem Cgil-Femca Cisl-UilTec Uil e Fim-Fiom-Uilm hanno indetto una giornata di sciopero. Leggi il resto della notizia »

Abitare in Toscana, Fantappiè: “Monitorare attentamente il tema casa, insieme ai salari sempre più bassi e al lavoro precario, rischia di far esplodere forti tensioni sociali”

I dati presentati questa mattina nel XIII Rapporto sulla Condizione abitativa della Toscana restituiscono un quadro particolarmente grave e preoccupante, con la questione dell’abitare che va a collocarsi sullo stesso livello dei – notevoli – problemi del mondo del lavoro, della sanità e dell’istruzione.

La fatica provata dalle famiglie toscane è notevole, non ce la fanno più a gestire affitti con importi così alti, che talvolta raggiungono persino il livello di un salario medio mensile. Allo stesso tempo, quel Fondo sociale affitti che era servito per tamponare l’esplosione dei prezzi adesso non ha risorse sufficienti per aiutare i nuclei familiari in difficoltà.

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