A partire da domani sarà obbligatoria per i lavoratori autonomi e le imprese del settore edilizio la patente a punti.
“Secondo noi questa è una misura insufficiente” – commenta il Segretario Generale della UIL Toscana Paolo Fantappiè – “una vita umana non può valere 15 punti: se un’azienda viola le norme sulla sicurezza va fermata, non deve più lavorare. Addirittura in caso di infortunio mortale in cantiere basterebbe un corso sulla sicurezza per poter tornare a lavorare. Non possiamo sviluppare un sistema identico a quello del codice della strada”
Continua Fantappiè sottolineando che “come UIL non avevamo chiesto questo al governo e non possiamo accettarlo, soprattutto dopo le recenti tragedie sul lavoro, come quella del cantiere di via Mariti a Firenze dello scorso febbraio”.
“Riteniamo più che mai opportuna la conferma da parte del ministro Urso dell’investimento Metinvest-Danieli per la nuova acciaieria a Piombino. Le parole del Ministro delle Imprese e del Made in Italy ci rassicurano sulla determinazione del governo nel supportare la realizzazione dell’iniziativa industriale della società italiana-ucraina rispetto alla contrarietà espressa dal presidente di Federacciai nell’assemblea tenutasi oggi a Vicenza. Evidentemente l’associazione non comprende che la realizzazione della nuova acciaieria risponderebbe ad un interesse nazionale ovvero quello di ridurre l’importazione di laminati piani dall’estero, che nel 2023 ha raggiunto quota 6 milioni di tonnellate, incrementando l’autonomia strategica della nostra manifattura, grande trasformatrice di acciaio per tutto il tessuto industriale italiano”. Lo dichiarano Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale Uilm, e Lorenzo Fusco, Segretario Uilm Piombino-Livorno.
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Il numero degli infortuni e decessi sul lavoro in Toscana continuano ad aumentare, seguendo una tendenza preoccupante che non mostra segni di rallentamento negli ultimi anni. Secondo i dati Inail, tra gennaio e luglio di quest’anno le denunce di infortunio sul lavoro sono aumentate del 2,53% rispetto allo stesso periodo del 2023. Al contempo, anche i decessi sul lavoro e, in particolare, le denunce di malattie professionali hanno registrato un incremento significativo rispetto all’anno precedente, con un aumento del 21,4% rispetto al 2023, interessando soprattutto i lavori più usuranti.
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“Un impegno straordinario per cancellare la legge Spacca-Italia, riscontrata in cittadine e cittadini la volontà di difendere l’unità del Paese contro le diseguaglianze”
Campagna del referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata: si entra negli ultimi sette giorni della raccolta firme cartacea, mentre firmare online sul sito referendumautonomiadifferenziata.com sarà possibile fino al 25 settembre in quanto la certificazione lì è automatica. L’attività svolta da tutte le componenti del Comitato promotore toscano del referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata, tra fine luglio e agosto, è stata straordinaria: un impegno che ha incrociato migliaia di cittadini e cittadine di tutta la regione, dai contesti urbani a quelli di villeggiatura, dalle feste di partito alle sagre di paese, sempre riscontrando tanta volontà di opporsi alla sciagurata legge “spacca-Italia” della destra al governo (oltre 600 i banchini effettuati).
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Continuano a farsi sentire pesantemente le crisi industriali in Toscana, che si riflettono con incidenza sempre maggiore su milioni di lavoratrici e lavoratori in tutta la regione.
Infatti l’ultima rilevazione sugli ammortizzatori sociali effettuata dalla UIL e relativa al periodo tra Gennaio e Luglio 2024, rispetto alla precedente che prendeva in esame il I semestre dell’anno in corso, riporta un aumento percentuale sensibile di ore autorizzate di cassa integrazione e in generale di utilizzo di ammortizzatori sociali rispetto all’anno precedente.
Se il I semestre del 2024 rispetto al 2023 vedeva un aumento delle ore autorizzate di ammortizzatori sociali del +42,2%, il periodo Gennaio-Luglio ‘24 ha riportato un aumento del +49,2% rispetto all’anno precedente. Un aumento di sette punti percentuali che ha spostato la Toscana dal 6° al 5° posto in Italia per variazione in aumento di ore autorizzate.
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Anche gli impiegati di Poste Italiane S.p.A. pagano le conseguenze di estati sempre più calde in uffici non adeguati al periodo climatico.
Ci arrivano segnalazioni da sempre più uffici postali siti in Firenze città e Firenze provincia in cui i sistemi di condizionamento non funzionano, alcuni addirittura da maggio, ma per cui niente è stato ancora fatto. Qualche ventilatore di fortuna non basta ad abbassare in modo efficace le alte temperature che si registrano all’ interno delle strutture.
Non solo il calore ci preoccupa: con le alte temperature gli animali infestanti – come scarafaggi e topi – si riproducono con più facilità e non è raro vederne all’interno degli uffici. Non solo di tracce della presenza di questi animali nocivi sono state fotografate, ma gli animali stessi, una vera e propria invasione che non lascia scampo a dubbi sulla situazione igienica di tali uffici.
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Le crisi industriali in Toscana non sono purtroppo una novità di questi giorni. Il contesto macroeconomico, alla luce dell’ultimo rapporto Irpet, desta alcune preoccupazioni: infatti siamo di fronte ad una stagnazione del Pil, accompagnata però da una crescita occupazionale che evidentemente non può che essere di scarsa qualità e stabilità. A questo si aggiungono le crisi globali di settori fondamentali per la nostra regione, come quelli della moda e parte della meccanica, che peraltro rischiano di estendersi a macchia d’olio verso altri settori.
L’impatto verso la popolazione è notevole: in totale le crisi industriali in Toscana sono 71 e coinvolgono oltre 11.500 lavoratrici e lavoratori. Ovviamente si ha un riflesso anche nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali.
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Anche negli scorsi giorni, per l’ennesima volta in poche settimane, le linee dell’alta velocità della stazione ferroviaria di Firenze Santa Maria Novella sono rimaste bloccate per ore, con conseguenti ritardi, caos e disagi per migliaia di viaggiatori che non hanno potuto fare altrimenti – data l’assenza di alternative – di assieparsi e attendere all’interno di una stazione, peraltro priva di sedute e sale passeggeri climatizzate con temperature esterne molto alte.
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