Lavoro povero, Fantappiè: “Preoccupati per la situazione retributiva dei toscani. Nella regione ancora troppo lavoro povero ed instabile”
Esprimiamo forti preoccupazioni per la situazione retributiva di decine di migliaia di toscani – si parla di 190 mila persone – che guadagnano meno di mille euro nette al mese e che non permette loro lo svolgimento di una vita dignitosa, di fatto facendogli oltrepassare la soglia di povertà, pur avendo un impiego. Sono lavoratori di diversi settori, appalti, turismo e servizi.
Anche i dipendenti pubblici non se la passano bene: il 40% di chi vince un concorso pubblico in Toscana, dopo pochi mesi, si dimette per i costi esorbitanti nelle città toscane rispetto allo stipendio percepito; oppure a tutti quei lavoratori in appalto e del turismo, i cui stipendi sono letteralmente da fame.
Come se non bastasse latitano i rinnovi dei CCNL, che dovrebbero permettere l’adeguamento dei salari ad un’inflazione – dell’8% nel 2022 e del 6% del 2023 – generata da decisioni aziendali legate ad un aumento del profitto a scapito di una perdita del potere di acquisto dei lavoratori negli ultimi 30 anni.
Nella nostra regione ormai da troppo tempo ci si sta allontanando da un modello di lavoro stabile e di qualità, che possa garantire lo svolgimento di una vita libera e dignitosa per sé e la sua famiglia, come recita l’art. 36 della Costituzione. In questo senso è opportuno quanto prima rinnovare i contratti nazionali, oltre ad investimenti sul territorio che generino un’occupazione di qualità capace di attrarre grandi aziende, pronte a sostenere le sfide occupazionali e tecnologiche della duplice transizione, digitale ed ecologica.