UNIONE ITALIANA DEL LAVORO

Sito ufficiale della UIL Toscana e Firenze

Home > Articoli > Uil-Fpl: Inaccettabile penalizzare i lavoratori pubblici, serve rilanciare contrattazione nazionale

Uil-Fpl: Inaccettabile penalizzare i lavoratori pubblici, serve rilanciare contrattazione nazionale

UIL_FPL_1

Basta penalizzare i lavoratori pubblici, serve nuovo contratto

Si è concluso a Castellaneta Marina (Ta) il 4° Congresso della Uil-Fpl: l’8 novembre in piazza a Roma per difendere il salario e i servizi ai cittadini

Il IV Congresso Nazionale UIL FPL, riunito a Castellaneta Marina (TA) nei giorni 18 – 21 ottobre 2014, condivide e fa propria la relazione introduttiva e le conclusioni del Segretario Generale Giovanni Torluccio, come integrate dalle relazioni programmatiche delle commissioni, dalle proposte e dai suggerimenti emersi nel corso del dibattito.

Dopo anni di continua delegittimazione del lavoro pubblico e di blocco della contrattazione collettiva, che ha di fatto falcidiato il potere d’acquisto dei salari, ci troviamo di nuovo di fronte ad  un provvedimento di ulteriore blocco dei rinnovi contrattuali per il 2015.

Riteniamo che sia inaccettabile continuare a penalizzare le lavoratici ed i lavoratori pubblici e ribadiamo la necessità di procedere ad un’azione di rilancio della contrattazione nazionale ed integrativa con la presentazione delle piattaforme rivendicative per il comparto della Sanità, delle Autonomie Locali e Terzo Settore come segnale tangibile e concreto del rifiuto all’immobilismo, alla rassegnazione, ad una logica perversa che continua nel tentativo ostinato di privare di ruolo e dignità i lavoratori ed il sindacato che li rappresenta.

Solo ponendo di nuovo al centro la contrattazione collettiva come strumento di regolazione dei conflitti e come elemento indispensabile per la riorganizzazione della pubblica amministrazione abbattendo sprechi e sperperi, è possibile rilanciare la qualità e la quantità dei servizi da erogare ai cittadini, incentivando la produttività ed il merito senza svilire la professionalità dei dipendenti.

Solo così si può realmente  pensare di realizzare un vero cambiamento di rotta.

In tal senso, le proposte della UIL FPL, nel riaffermare il valore del lavoro come leva essenziale  per riformare la pubblica amministrazione e rendere servizi efficienti rispetto ai bisogni richiesti dai cittadini, partono dai punti basilari:

  • valore insostituibile del CCNL come elemento unificante che garantisce diritti economici e normativi omogenei ed esigibili su tutto il territorio nazionale
  • recupero dell’incremento salariale
  • piena valorizzazione e integrazione delle nuove e maggiori competenze e responsabilità acquisite dagli operatori
  • ridefinizione negoziale di un sistema di relazioni sindacali che, partendo dalle previsioni normative (da considerarsi come livello minimo), si articoli e si sviluppi verso maggiori spazi di confronto. Dobbiamo puntare ad un CCNQ sulle relazioni sindacali col quale recuperare alcune situazioni pregiudicate dai provvedimenti Brunetta, specialmente nel rapporto legge/contrattazione, chiarire le ambiguità che danno luogo ad una dilagante discrezionalità da parte delle Amministrazioni, mettere al riparo i contratti – nazionali e decentrati – dalle continue incursioni interpretative unilaterali da parte dell’Aran e da quelle ispettive da parte del MEF.
  • rafforzamento della contrattazione decentrata che realizzi una maggiore qualità dei servizi attraverso il riconoscimento del valore del lavoro e della professionalità degli addetti, nell’ambito di un sistema fortemente connotato in senso meritocratico e supportato da un modello di valutazione permanente condiviso. Deve essere garantita l’autonomia degli enti e delle amministrazioni liberandole dai pesanti e strumentali vincoli e controlli che impediscono l’utilizzazione dei fondi ed una corretta programmazione dei fabbisogni, rilanciando l’efficienza e l’efficacia dell’azione della pubblica amministrazione e valorizzando la produttività collettiva anche attraverso la detassazione del salario accessorio, cancellando le attuali discriminazioni rispetto al  settore privato.

Il Congresso esprime apprezzamento per l’attivazione delle iniziative vertenziali sul lavoro pubblico, congiuntamente a CGIL, CISL e gli altri comparti della UIL del pubblico impiego e per un percorso progressivo di mobilitazione e di sensibilizzazione in tutti i territori con l’obiettivo di pervenire al massimo coinvolgimento di tutti i livelli dell’organizzazione nella manifestazione di Roma , a Piazza del Popolo il prossimo 8 novembre. La manifestazione di Roma dovrà essere una tappa importante per rilanciare ulteriori iniziative su tutto il territorio nazionale.

Il Congresso ritiene, infatti, fondamentale continuare nell’attivazione di percorsi vertenziali, ponendo in essere tutte le iniziative sindacali opportune per tenere alto il livello di partecipazione  e mobilitazione dei lavoratori e s’impegna a tutti i livelli dell’organizzazione a dare forte sostegno e contributo alla manifestazione dell’8 novembre  per rilanciare  non solo il lavoro pubblico ma anche i provvedimenti necessari per uscire dalla recessione e riprendere la crescita. In particolare:

  • ridurre le tasse per i lavoratori dipendenti e i pensionati;
  • rilanciare politiche anticicliche per allentare i vincoli del Patto di stabilità;
  • ridurre i costi della politica abbattendo gli sprechi ed i privilegi, recuperando così risorse da investire nella contrattazione e nel miglioramento della qualità dei servizi;
  • ammodernare e semplificare la pubblica amministrazione non ricorrendo alla logica dei tagli lineari ma attraverso un nuovo assetto istituzionale del territorio ed una riorganizzazione condivisa, che coniughi efficienza ed efficacia con la valorizzazione delle professionalità;
  • stabilizzare i precari
  • correggere e rivedere le iniquità della riforma previdenziale “Fornero”.

Il Congresso ribadisce, quindi, che nel futuro le nostre parole d’ordine dovranno essere MENO TASSE, NIENTE SPRECHI, PIU’ CONTRATTI.

In particolare, per ciò che attiene le questioni specifiche dei vari comparti, il Congresso stabilisce che:

  • In merito al riassetto istituzionale del territorio è essenziale, se non si vuole creare una sovrapposizione di funzioni e senza una chiara definizione di chi fa che cosa, riallocare le funzioni amministrative nel loro complesso con il coinvolgimento diretto delle parti sociali e non l’utilizzo della logica delle riforme calate dall’alto. A tal fine è indispensabile però attivare i tavoli di confronto regionale sull’allocazione delle funzioni e la salvaguardia delle professionalità, dando corso alle cabine di regia regionali, previste dal protocollo d’intesa del 19 novembre 2013.
  • In ambito sanitario,  si deve mettere fine alla stagione dei tagli e riaffermare il diritto a curare e ad essere curati. L’obiettivo degli interventi correttivi non devono essere le prestazioni ed il costo del personale ma i divari esistenti tra aree diverse nella qualità e accessibilità dei servizi, il malgoverno ed il malcostume della politica, le incapacità gestionali, le scelte dettate dalle clientele invece che dall’appropriatezza e dalle necessità reali: tutti interventi dai quali potranno essere recuperate risorse, che  devono essere reinvestite in sanità per valorizzare gli operatori e migliorare la qualità dei servizi.
  • Per quanto riguarda nello specifico la sanità privata è necessaria una responsabilizzazione delle regioni sulla gestione trasparente, efficace ed equa del sistema degli accreditamenti per evitare il ricatto salariale effettuato attraverso il mancato rinnovo dei CCNL e la continua minaccia di applicazione unilaterale di contratti più svantaggiosi sul piano normativo ed economico. Per ricostruire certezze e dignità del lavoro e dei lavoratori del settore l’obiettivo della UIL-FPL è quello di costruire un contratto di filiera che unifichi il lavoro in sanità e superi il dumping tra pubblico e privato.
  • Per ciò che attiene le lavoratrici e i lavoratori del Terzo Settore, che scontano iniquità e penalizzazioni economiche e giuridiche per la miriade di CCNL esistenti, il Congresso ritiene maturo il tempo per costruire un percorso che porti a breve termine alla definizione di un contratto di area/settore. Ciò eviterebbe la tendenza, sempre più attuata, di applicare i contratti sempre più favorevoli per le aziende. A tal senso si chiede alla Confederazione di farsi promotrice per supportare questa scelta, affidando ad un’unica categoria la rappresentanza del settore.

Il Congresso ritiene indispensabile evidenziare che,  proprio alla luce di tale contesto di riferimento e della volontà di svolgere un ruolo da protagonista nel rilancio del sistema-paese, le scelte strategiche a livello di politica sindacale non possano essere disgiunte, in virtù dei gravosi compiti che ci attendono, dal necessario adeguamento organizzativo.

Il Congresso ritiene necessario che la segreteria nazionale prosegua il confronto con la Confederazione per ottenere l’omogeneizzazione del costo tessera rispetto a quello delle altre categorie.

Premesso che, la presenza organizzata di gruppi aziendali responsabili, supportati dalle Segreterie Territoriali e Regionali, diventa lo strumento principale su cui si testerà la capacità della Federazione di garantire dignità e tutela per i nostri associati e di conseguenza la possibilità di crescita dell’organizzazione stessa, il Congresso:

  • auspica la realizzazione di una forte sinergia nelle rivendicazioni e nella tutela dei diritti dei lavoratori del comparto e delle aree dirigenziali, nella consapevolezza che superare le contrapposizioni inutili rende tutti più forti nei confronti della controparte
  • considera il tema della conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare un tema non più solo prerogativa del mondo femminile, ma al centro delle politiche sociali e del lavoro più in generale: è fondamentale sostenere strumenti e strategie che in una prospettiva di valorizzazione e incremento del lavoro femminile siano orientati alla creazione di servizi pubblici di sostegno all’occupazione.
  • Ribadisce l’impegno assunto dall’organizzazione in collaborazione con Opes, nel potenziamento dell’offerta formativa, in particolare attraverso l’erogazione dei corsi ECM, con l’obiettivo di ampliare il livello di partecipazione. Anche nella prospettiva del rinnovo delle RSU dobbiamo formare delegate e delegati sulle pari opportunità ed in particolare per ciò che concerne la discriminazione indiretta.
  • Esprime apprezzamento per le iniziative già avviate dalla segreteria nazionale in merito alle polizze assicurative che  si stanno dimostrando rilevanti in termini di proselitismo ed  in termini di fidelizzazione degli iscritti.
  • Evidenzia la necessità di dare corso e continuità alle vertenze in tema previdenziale ed in particolare in merito alla trattenuta del 2,5 %.

Alla luce della riforma del sistema previdenziale, che di fatto ha cambiato per milioni di lavoratori requisiti, entità e decorrenze della pensione, il Fondo Perseo, ora fuso con Sirio, rappresenta uno strumento fondamentale per costruire una pensione complementare in grado di integrare in maniera adeguata quella obbligatoria e affrontare con più serenità il periodo post-lavorativo. E’ indispensabile un impegno concreto, a tutti i livelli dell’organizzazione, per rendere realmente fruibile questo importante strumento di garanzia, attraverso una adeguata campagna di comunicazione diretta a far iscrivere il maggior numero possibile di lavoratori.

Per quanto riguarda le elezioni delle RSU, proprio in considerazione dell’importanza e del significato delle Rappresentanze Sindacali Unitarie e della necessità di mettere in condizione le donne e gli uomini eletti nelle nostre liste di essere protagonisti del cambiamento, il Congresso ritiene fondamentale che sia fatta preventiva chiarezza sui comparti e si proceda contestualmente alla necessaria revisione del regolamento, ormai obsoleto e non più rispondente ai cambiamenti intercorsi.

L’attuale disciplina infatti non permette un’interpretazione univoca. Basti pensare, ad esempio, alla decadenza di un componente RSU in caso di iscrizione ad altro sindacato oppure ai casi di accorpamento dei due enti: quale RSU rimane in essere?

Infine, il Congresso ha apprezzato l’atto di disdetta fatto dalla Confederazione, su proposta della UIL-FPL, del protocollo del 2001 in merito alle procedure di raffreddamento e conciliazione relative alle prestazioni indispensabili in caso di sciopero. I contratti del pubblico impiego sono fermi al 2010: se lo Stato non rispetta gli accordi, anche la UIL  si sente sciolta dal rispetto di quegli stessi accordi. Per questo, non si terrà più conto dei limiti previsti per gli scioperi nel settore. La disdetta riguarda anche tutti i successivi accordi in materia, firmati sulla base di quel protocollo, ed è stata comunicata formalmente con lettera inviata all’Aran.

Questo è solo un primo atto, che sarà seguito dalla proposta di raccolta delle firme per presentare la richiesta di referendum abrogativo della legge 146/1990 e successive modifiche, in materia di esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e di salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati.

Infine il Congresso delibera la presentazione al Congresso Confederale di un emendamento allo statuto finalizzato a superare l’incompatibilità tra cariche politiche e cariche sindacali.