Toscana Energia: la maggioranza azionaria resti in mano pubblica, no alla vendita di azioni al partner privato
“La politica, le comunità locali attraverso i propri rappresentanti nel sistema delle Autonomie Locali, deve svolgere il ruolo di indirizzo attraverso una solida maggioranza nella compagine proprietaria. I Comuni non debbono vendere le proprie quote per fare cassa abdicando al proprio ruolo rispetto alle scelte di sviluppo”. Richiesto incontro ad Anci Toscana e alla Regione
Cgil, Cisl e Uil della Toscana condividono le posizioni di forte critica e contrarietà espresse dalle proprie organizzazioni di categoria in merito alla vendita di azioni al partner privato con la conseguenza della perdita della maggioranza pubblica di Toscana Energia.
L’energia, in questo caso la distribuzione di gas metano, rientra a pieno titolo nella sfera dei servizi pubblici locali, che costituiscono un rilevante volano di sviluppo per gli investimenti che generano, per il servizio che forniscono e per i riscontri occupazionali.
La politica, le comunità locali attraverso i propri rappresentanti nel sistema delle Autonomie Locali, deve svolgere il ruolo di indirizzo attraverso una solida maggioranza nella compagine proprietaria. I Comuni non debbono vendere le proprie quote per fare cassa abdicando al proprio ruolo rispetto alle scelte di sviluppo.
Meglio sarebbe stata una iniziativa da parte dei singoli Comuni e della loro Associazione assieme alle organizzazioni sindacali per rivendicare risorse adeguate per svolgere funzioni di carattere sociale a contrasto delle diseguaglianze. Abbiamo già verificato i rischi legati alla perdita di centralità del territorio e di assetti proprietari marcatamente dominati dalla sfera privatistica della compagine, orientata alla dimensione finanziaria piuttosto che a politiche di sviluppo legate alla qualità dello stesso, sia come risposta alle esigenze degli utenti sia alla qualità del lavoro.
Chiediamo quindi un incontro, congiuntamente con le organizzazioni di categoria, sia con Anci Toscana che con la Regione Toscana (auspicando la convocazione di ulteriori incontri a livello di quei Comuni che fossero orientati a favorire, con delibere consiliari, la vendita delle quote) per approfondire i temi legati allo sviluppo dei servizi pubblici nella nostra regione, vista anche la posizione espressa dal Sindaco Nardella su Publiacqua che ricalca la posizione più volte espressa dal sindacato in modo unitario in merito al radicamento territoriale e al ruolo pubblico.
M. Brotini C. Recce A. Papini
CGIL TOSCANA CISL TOSCANA UIL TOSCANA
Firenze, 28 giugno 2018