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Telecomunicazioni, oggi sciopero nazionale di 8 ore. Manifestazione regionale a Firenze

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Il settore delle Telecomunicazioni è un settore fondamentale per lo sviluppo tecnologico e industriale del paese, oggi è di uno dei pochi settori in crescita, potrebbe creare posti di lavoro e innovazione utile a tutti, soprattutto al nostro paese. Al contrario Confindustria e le aziende del settore di fatto depauperano le potenzialità dell’innovazione e della crescita per interessi di bottega. La crisi di Almaviva, di Ericsson, di Tim e di tante altre realtà dimostrano la volontà delle aziende di portare avanti politiche di solo taglio dei costi. Ne sono riprova incontrovertibile i 55 milioni di Bonus a disposizione di Flavio Cattaneo e del management di Tim a patto che taglino i costi, indipendentemente dalla qualità del servizio erogato.

A questo stato di cose si oppongono Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, che hanno proclamato per oggi 8 ore di sciopero a livello nazionale. Una scelta inevitabile per costringere le imprese a investire nella qualità, partendo dal mondo del lavoro e dalle politiche industriali. I licenziamenti di Almaviva, la disdetta degli accordi in TIM, le pesanti ricadute in Comdata di Livorno (persi circa 100 posti di lavoro l’anno scorso), il rischio occupazionale in Ericsson (in Toscana ballano circa 50 posti di lavoro), come tutte le speculazioni sul mondo degli appalti legati ai Call Center, le tante altre crisi del settore si possono risolvere solo con politiche industriali serie, adeguate e credibili.

In Toscana i lavoratori del settore sono circa 4mila (senza contare quelli degli appalti), a Firenze oggi c’è stata la manifestazione regionale (adesione alta, sull’80%), con corteo di centinaia di lavoratori per le vie del centro. Il messaggio partito da Firenze è chiaro: “Un settore che cresce non può solo pensare ad abbattere costi e lavoro”.

Firenze, 1 febbraio 2017