UNIONE ITALIANA DEL LAVORO

Sito ufficiale della UIL Toscana e Firenze

Home > Varie > Taglio alle ore di formazione per la sicurezza sul lavoro, Fantappiè (UIL): “Irrispettoso. La formazione va aumentata, soprattutto nei settori più a rischio. Non possiamo continuare a ridurla e a svenderla così”.

Taglio alle ore di formazione per la sicurezza sul lavoro, Fantappiè (UIL): “Irrispettoso. La formazione va aumentata, soprattutto nei settori più a rischio. Non possiamo continuare a ridurla e a svenderla così”.

La strage silenziosa delle morti sul lavoro non si ferma. Nonostante questo – e la necessità lampante di potenziare la formazione e la prevenzione ad ogni livello – il governo decide di tagliare le ore di formazione nei settori più a rischio, come edilizia e siderurgia. La misura, che va in direzione contraria ai contratti nazionali di quei settori, sarà presentata nella bozza finale dell’accordo Stato/Regioni e non fa altro che dimostrare per l’ennesima volta il poco rispetto che il governo ha per i lavoratori e per la contrattazione collettiva.

Come UIL Toscana ci auguriamo che la Regione Toscana – le cui parole e azioni sono sempre state in senso opposto – e le altre regioni non firmino questo accordo e che mantengano una posizione nettamente contraria alla riduzione e alla svendita della formazione, che già risulta insufficiente. Proporre la riduzione delle ore di formazione non solo è totalmente irrispettoso verso le migliaia di vittime che hanno perso la vita anche per l’assenza o l’insufficienza di tale formazione, ma è esattamente il contrario di quel che sarebbe necessario fare adesso: introdurre l’educazione alla sicurezza nelle scuole, fare formazione continua sui luoghi di lavoro, organizzare e pianificare bene i ritmi e le giornate di lavoro.

Chiediamo, in materia di appalti, che sia l’azienda che svolge realmente il lavoro in cantiere a fornire formazione ai propri dipendenti, non chi subappalta: sarebbe solo l’ennesima tappa di uno scaricabarile infinito. Inoltre verrebbe allargato il perimetro anche agli enti formatori accreditati a livello regionale, non importa se con poca o nulla esperienza: un sistema pericoloso, che rischia di barattare ancora una volta il risparmio di fondi stanziati con la vita dei lavoratori.

Chiediamo infine che ai lavoratori venga riconosciuto un contratto stabile, non precario, con salari adeguati ad una vita dignitosa, in modo da metterli in condizione di lavorare con la massima tranquillità e serenità, nelle migliori condizioni per affrontare il rischio derivante dalle loro mansioni.