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Saccardi: presenteremo il conto agli utenti degli ospedali. La Uil Toscana: bene, ma i cittadini vanno informati sull’assistenza che ricevono in base alle tasse che pagano

Sanità

Non siamo contrari ad un’informazione rivolta ai cittadini circa il costo da loro prodotto nel momento in cui utilizzano un ospedale come qualunque altro servizio sanitario o socio-sanitario. Anzi per molti aspetti lo condividiamo perché alla fine ci consentirà di avere un quadro ancora più attendibile delle nostre opinioni circa la carenza di assistenza alla persona. A patto però che al cittadino sia fornita un’informazione chiara e circostanziata dei livelli di assistenza forniti e delle tasse che vengono pagate per mantenere in piedi un servizio sanitario universale e solidale.

Il finanziamento del Sistema Sanitario Regionale, per esempio, è pari 6,8 milardi di euro per il 2016, di questi il 43% sono destinati all’assistenza ospedaliera (pari a 2,924 miliardi). Complessivamente sono 836 euro pro capite che ogni cittadino paga attraverso il prelievo fiscale. Cioè, chi non usa l’ospedale sostiene con la propria quota chi è ricoverato

In Toscana nel 2015 i ricoveri in ospedale sono stati 523.000. Quindi la spesa media per ricovero in Toscana è di 5.590 euro ed è coperta dalla quota di coloro che in quell’anno non avranno necessità di un ricovero ospedaliero.

Ora però l’assessore vuole consegnare ad ogni singolo cittadino la certificazione del costo sostenuto dall’ospedale per la sua specifica prestazione. Sarà interessante osservare il lavoro a cui approderà a settembre la Regione Toscana se non altro perché la determinazione del costo per singolo ricovero potrà far emergere da un lato il valore di ogni singola componente che concorre al costo e dall’altro le eventuali differenze tra ospedali a parità di tipologia dell’intervento.

La Uil ritiene, infatti, che sarebbe già un grande risultato conoscere il costo dell’assistenza diretta al cittadino; poter conoscere le ore di lavoro che un singolo caso richiede significherebbe offrire alle parti interessate (Aziende e Sindacati) uno strumento decisivo per determinare il fabbisogno di personale nel modo più oggettivo possibile. Ma qualche considerazione si può fare almeno per avere una qualche idea di cosa poterci attendere da un lavoro che l’Assessore vuole realizzare nel breve periodo.

Per esempio esiste un tariffario nazionale con il quale il Ministero della Salute e le Regioni definiscono il valore economico di una singola prestazione.

Sappiamo anche che il tempo assistenziale erogato in un ospedale è di 10 letti per 1 infermiere, ovvero 216 minuti nelle 24 ore per ogni cittadino. Il costo dell’equipe professionale (infermieri, OSS, medici) che seguirà il caso ha un costo medio 190 euro/giorno. Arriviamo a determinare che un reparto di medicina o di chirurgia a media intensità assistenziale (cioè di strutture medie) di 40 posti letto avrà un costo del personale pari a 2,8 milioni di euro a fronte di un costo complessivo stimato in 8,160 milioni di euro.

Un posto letto a media intensità assistenziale verrà a costare 205mila euro/anno ovvero 559 euro giorno. Mediamente questa struttura-tipo realizzerà circa 1800 ricoveri all’anno sostenendo un costo/ricovero di 4.533 euro.

Se anche la Regione dovesse riconoscere valida la letteratura scientifica internazionale che ritiene necessario un rapporto di 1 infermiere ogni 6 posti letto costante nelle 24 ore il costo del lavoro aumenterebbe di circa 400 mila euro l’anno. La stessa struttura passerebbe da 2,8 a 3,20 milioni di euro ogni anno di costo del personale e a 8,560 milioni di costo complessivo.

Il costo per ricovero sarebbe di 4.755 euro. Abbiamo detto che in Toscana il costo medio per ricovero è di 5.590 euro e dunque esistono margini per dire a quel cittadino che è possibile, oltre che doveroso, garantirgli una migliore e maggiore assistenza.

In conclusione ben venga un’iniziativa che apra un confronto vero sul costo della prestazione ospedaliera: ne trarranno vantaggio tutti in termini di trasparenza del sistema e di miglioramento dell’organizzazione.

 

Firenze, 6 settembre 2016