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Rincari bollette energetiche, Adoc Toscana: “Ricadute pesanti su famiglie e imprese. Serve un confronto immediato con le istituzioni”

Un confronto immediato con le istituzioni per affrontare il rincaro delle bollette energetiche. A chiederlo è Adoc Toscana APS – Uil Toscana per mettere un argine a un fenomeno che sta mettendo in grande difficoltà famigli e imprese.

“Ai nostri uffici si rivolgono ogni giorno un gran numero di cittadini-consumatori esasperati dagli aumenti sconsiderati delle forniture energetiche di gas e luce – dice Leonardo Ferroni Presidente Regionale Adoc Toscana Aps – Sono tantissime le famiglie che hanno serie difficoltà a far fronte a questi aumenti sproporzionati che da dicembre 2021 stanno colpendo forte i loro risparmi. Ai rincari che colpiscono le famiglie dobbiamo aggiungere quelli alle imprese, che se in un primo momento andranno a impattare sulle imprese stesse, poi ricadranno inevitabilmente su ogni singolo cittadino”.

“Prendiamo ad esempio le imprese – continua Ferroni -. Con questi rincari, si parla del 54% annuo, è normale che subiranno un contraccolpo, che potrebbe portare inevitabilmente alla chiusura delle stesse o ad una riduzione della forza lavoro. Sia nell’uno che nell’altro caso si parla di lavoratori – ovvero, cittadini-consumatori – che dall’oggi al domani perderanno uno stipendio o se lo vedranno ridurre, con conseguente ripercussione sul reddito familiare. Altro esempio sono gli impianti sportivi. Il Presidente della UISP Marco Ceccantini, che al riguardo si è speso ed impegnato in prima persona anche in virtù dell’incarico che ricopre e quindi avendo ben presente il polso della situazione, più volte ha cercato di portare all’attenzione delle forze politiche su quanto sta succedendo: purtroppo ad oggi, anche se appoggiato a livello regionale e locale, non ha trovato riscontro a livello politico nazionale. Non servono promesse ed impegni a valutare il problema, servano fatti e non oggi, ma ieri. Il rincaro massiccio e sconsiderato delle forniture energetiche porterà gravi danni a tutte le realtà che gravitano intorno allo sport di base. Lo sport di base, è bene sottolinearlo, non porta introiti. Porta benessere sociale”.

“Chi gestisce un impianto sportivo e mi riferisco in modo particolare allo sport di base, non lo fa per il proprio interesse, lo fa per creare un tessuto sociale, aggregativo – dice il presidente di Adoc Toscana – Non solo all’interno di queste operano migliaia di operatori sportivi. Con questi aumenti è inevitabile che aprano scenari pessimistici. Mi spiego. Come possono affrontarli i gestori? Si potrebbe pensare ad un aumento delle quote di iscrizione, questo oltre che andare a gravare nelle tasche di ogni cittadino o famiglia, porterà inevitabilmente ad un calo degli iscritti. Che proprio per il fatto di non poterselo permettere rinunceranno a fare sport, bambini compresi. Oppure con la rinuncia alla gestione dell’impianto e la chiusura della Società con conseguente ricaduta sui lavoratori sportivi che gravitano al loro interno. Questi scenari ne aprono di ulteriori. Gli impianti dismessi inevitabilmente tornano in capo ai comuni ed alle regioni. Con conseguente aggravio nelle spese di gestione per questi enti e con successive spese di manutenzione. Un impianto chiuso si deteriora. Spese che ricadranno sui cittadini. Non solo. La cosa più grave. Da sempre Sport uguale Salute. Da sempre il praticare attività fisica è dimostrato che abbia benefici sulla salute. Si dice che un’ euro speso nello sport sia un guadagno a livello sanitario di circa sette euro. Quindi ne consegue che se i cittadini non faranno sport è inevitabile che si abbia un peggioramento della salute, con aggravio delle spese sul sistema sanitario nazionale che ricadranno inevitabilmente sulle famiglie”.

“Quindi non parliamo di un semplice rincaro energetico, che già di per se, anche in questo momento particolare, sarebbe tragico. Parliamo di un qualcosa di più grande. Parliamo di un qualcosa che andrà nei prossimi anni ad incidere notevolmente sul tessuto sociale”, conclude Ferroni.

Firenze, 17 febbraio 2022