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Riforma Delrio, mobilitazione nazionale a Firenze domani 25 febbraio

Province, i sindacati chiedono garanzie su occupazione e retribuzioni
Cgil Cisl Uil domani, mercoledì 25 febbraio a Firenze: “Mobilitati a oltranza, il Governo cambi rotta”

IMG_1328Coordinamento tra Governo e Regioni nell’attuazione della riforma Delrio, tenuta complessiva del sistema e salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali. Sono questi i temi sui quali centinaia di quadri e dirigenti sindacali delle province si confronteranno mercoledì 25 febbraio 2015 a Firenze (in Palazzo Medici Riccardi, sede della Provincia di Firenze, dalle 10 alle 13, nel Salone Luca Giordano), nel corso di un’assemblea nazionale unitaria indetta da FP CGIL, CISL FP e UIL FPL.

Questa assemblea – spiegano le tre organizzazioni sindacali – è solo una tappa intermedia del percorso di mobilitazione che ha visto e vedrà ancora, se il Governo non interverrà per ripristinare garanzie certe, scendere in piazza migliaia di lavoratori del comparto, preoccupati per una riforma che sta gradualmente perdendo il suo iniziale baricentro: tutela dei servizi e salvaguardia del lavoro.

Sono oltre 20.000 i lavoratori delle Province potenzialmente interessati da mobilità e collocamento in disponibilità (oltre 1500 in Toscana), se gli esuberi non trovassero assorbimento in altri Enti della P. A. Un processo così delicato, denunciano i sindacati, non può essere accompagnato da una regia così confusa come quella che ha caratterizzato il Governo sino ad ora.
Non è accettabile infatti che l’Esecutivo non abbia presidiato attentamente il rispetto delle scadenze stabilite dalla legge e dai relativi provvedimenti attuativi (Accordo Stato Regioni e DPCM) consentendo, in tal modo, l’accumularsi di un ingente ritardo sul cronoprogramma iniziale. Come risulta tutt’ora incomprensibile che, nel riassetto, la salvaguardia occupazionale, espressamente prevista dalla Legge Delrio, sia potuta essere compromessa dal taglio lineare stabilito dalla legge di stabilità 2015.

Chiediamo al Governo un radicale cambio di rotta, senza il quale – concludono FP CGIL CISL FP e UIL FPL – proseguiremo nella mobilitazione ad oltranza.