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Poste, oltre mille lavoratori in piazza a Firenze per dire no alla privatizzazione

I sindacati: “Con la scelta del governo si smantella di fatto un servizio pubblico universale. Timori per i posti di lavoro e per il futuro dell’azienda”

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Più di mille lavoratori in piazza a Firenze contro la privatizzazione di Poste Italiane. Un’altissima partecipazione stamani alla mobilitazione indetta da Slc-Cgil, Cisl-Slp, Uilposte, Failp-Cisal, Confsal e Ugl della Toscana: comizi dal palco allestito in piazza della Repubblica e poi un corteo per il centro città fino a via Cavour per il sit-in di fronte alla Prefettura, dove una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta dal Prefetto. Una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta anche in Consiglio regionale per illustrare le criticità di Poste Italiane in Toscana.

“Il Governo con la privatizzazione di Poste Italiane non solo si priverà di un’entrata sicura dovuta ai dividendi che Poste distribuisce agli azionisti – osservano i sindacati – ma smantellerà di fatto un servizio pubblico che interessa milioni di cittadini, visto che Poste Italiane effettua ancora un servizio sociale e universale. La privatizzazione compromette l’unicità aziendale e pone seri dubbi sul futuro della più grande azienda del nostro Paese. Sono a rischio i settori più deboli come il recapito e la logistica, e regna incertezza nei settori più forti come il bancario e l’assicurativo visto che Cassa Depositi e Prestiti è, in parte, in mano alle fondazioni bancarie”.

Contro la privatizzazione in tutta la Toscana è già in atto lo sciopero degli straordinari che riguarda tutto il personale di Poste Italiane (dai portalettere agli sportellisti) che si protrarrà fino al 24 agosto.

Firenze, 27 luglio 2016