UNIONE ITALIANA DEL LAVORO

Sito ufficiale della UIL Toscana e Firenze

Aggiornamento della Regione Toscana sul piano dei Rifiuti

Questo pomeriggio, col Segretario Generale Paolo Fantappiè, la UIL Toscana era presente alla sede della Presidenza della Giunta regionale per il tavolo di aggiornamento della Regione Toscana sul piano dei Rifiuti.
Oltre all’Assessore Monni e al Presidente Giani, erano presenti tutte le parti sociali, tra cui i sindacati.
Durante l’incontro si è parlato dello stato degli impianti attualmente esistenti e di quelli in fase di realizzazione, oltre alle modalità di conferimento e alla suddivisione dei rifiuti.

Addizionale Irpef sanità, Fantappiè (UIL), Gambini (UIL FPL) e Nocentini (UILP): “Contrari nel metodo e nel merito a una tassa di scopo che va a colpire sempre la solita fetta di cittadini,

La sanità toscana è in fortissima difficoltà dal punto di vista economico, con un importante disavanzo nel bilancio regionale che si riflette già sulla qualità e la quantità dei servizi offerti alla popolazione. In futuro, se il trend verrà confermato, sarà concreta la possibilità di ripercussioni sulle dotazioni organiche del personale, già messe a dura prova viste le assunzioni fatte col contagocce nel 2023 e addirittura nell’anno che verrà a rischio contrazione per tutto il personale (medici, infermieri, OSS, tecnici sanitari, personale amministrativo ecc.).

La riduzione del personale porterà inevitabilmente a un’ulteriore ridimensionamento della qualità dei servizi – ad esempio diminuendo il numero di posti letto nelle strutture ospedaliere – e sulla loro quantità, andando ad allungare le già chilometriche liste d’attesa. Una situazione particolarmente gravosa per i pensionati toscani, primi fruitori dei servizi sanitari e sociosanitari.

Se questo scenario venisse confermato la Regione Toscana ed il Governo – attori che ricordiamo essere protagonisti e in concorrenza tra loro – saranno chiamati a scelte politiche e riorganizzative per garantire i livelli essenziali di assistenza alla popolazione.

Non possiamo accettare però che tali scelte vadano a gravare ulteriormente sulla solita porzione di lavoratori e pensionati, come si sta parlando in queste ore: la tassa di scopo per i redditi superiori ai 28mila euro – sotto forma di un aumento dell’addizionale Irpef regionale – è l’ennesima dimostrazione dell’iniquità con cui viene trattata la materia.

La nostra posizione è contraria sia per il metodo – la concertazione con le Organizzazioni sindacali è stata inesistente a proposito, nonostante tale tassa si presume che vada a colpire circa il 35% dei lavoratori subordinati e dei pensionati della Toscana – che per il merito della questione. 

Infatti, da mesi stiamo combattendo contro misure che non danno un aumento strutturale degli importi netti in busta paga tramite il taglio del cuneo fiscale, stiamo combattendo contro una galoppante inflazione da profitto e, proprio qui in Toscana, dovremmo affrontare moltissime spese (di cui buona parte a carico della popolazione) per la ricostruzione in seguito agli eventi meteorologici estremi che hanno colpito vari territori della nostra regione.

Una nuova tassa di questa natura, oltre a non essere supportata da alcun progetto di riforma sostanziale della sanità regionale, va a colpire una fetta della popolazione già in difficoltà: a parer nostro, se proprio dovrà essere inserita una nuova tassa, questa dovrebbe riguardare i redditi più alti – almeno oltre i centomila euro annui – con un’imposizione fiscale più alta.

Come UIL continuiamo a mobilitarci contro questo Governo, che deve mettere risorse per investimenti concreti a partire dai 200 milioni di euro del payback attualmente bloccati al Consiglio di Stato, ma allo stesso tempo chiediamo alla Regione Toscana un tavolo di confronto immediato – oltre a un modello di concertazione totalmente diverso, che prenda più in considerazione le Organizzazioni sindacale – per comprendere come verrà gestita questa situazione.

Vogliamo un’organizzazione efficiente dentro le nostre sedi sanitarie, che permetta un’assistenza efficace ed appunto efficiente della popolazione toscana. 

Come UIL Toscana intendiamo incidere sul miglioramento dei servizi sanitari e sociosanitari.

Non possiamo permettere che anche il modello storicamente virtuoso della sanità toscana si avvicini a quello anglosassone – caratterizzato da grandi privatizzazioni – che allontana i servizi dalle persone, come nel già conclamato caso delle RSA in Toscana. Un modello che peraltro andrebbe in controtendenza al principio di territorialità della sanità, quest’ultimo contraddistinto dall’avvicinamento dei servizi alla popolazione tramite le Case di comunità. 

 

Firmato: Paolo Fantappiè (Segretario Generale UIL Toscana), Flavio Gambini (Segretario Generale UIL FPL Toscana) ed Annalisa Nocentini (Segretario Generale UIL Pensionati Toscana)

La Giornata internazionale dei migranti

La 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐌𝐢𝐠𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢, il 18 dicembre, richiama l’attenzione sull’immigrazione globale, una sfida complessa. Gli stati singoli spesso si trovano impreparati ad affrontare le diverse sfide legate all’integrazione e ai diritti umani, sottolineando la necessità di una cooperazione internazionale.
Sebbene siano stati tentati approcci comuni attraverso istituzioni sovranazionali, come l’Unione Europea, le differenze tra gli Stati membri limitano soluzioni efficaci. Ciò evidenzia l’urgenza di un impegno più profondo e coordinato a livello internazionale per sviluppare strategie inclusive e sostenibili.
È cruciale riconoscere i contributi positivi dei migranti, che arricchiscono le società ospitanti. Tuttavia, l’assenza di un approccio unitario può generare tensioni e ostacolare l’integrazione.
La promozione dei diritti umani per tutti i migranti è essenziale. Garantire l’accesso ai servizi e proteggere i più vulnerabili sono priorità.
In sintesi, la Giornata Internazionale dei Migranti sottolinea la necessità di un approccio condiviso e basato sui diritti umani per affrontare le complesse sfide globali legate all’immigrazione. Una collaborazione più stretta tra le nazioni è cruciale per gestire umanamente questo fenomeno su scala mondiale.

I Sindacati regionali e la sfida del 2024

L’intervista del Segretario Generale UIL Toscana Paolo Fantappiè a T24 – Il Sole 24 Ore

Il 2024 è alle porte e con esso un importante appuntamento elettorale e una situazione economica tutta luci ed ombre. Ne abbiamo parlato con i tre segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil: Rossano Rossi, Ciro Recce e Paolo Fantappiè.

La tornata elettorale 2024 è alle porte. Cosa vi attendete e cosa chiedete ai candidati?

Rossano Rossi (Cgil Toscana) Pretendiamo intanto una grande attenzione rispetto al 50% dei cittadini elettori che, anche secondo gli ultimi sondaggi, non andranno a votare: siamo davanti a una emergenza democratica. Tra l’altro l’astensionismo e la non partecipazione colpiscono particolarmente le fasce di popolazione e i territori più svantaggiati. Urgono poi risposte chiare, forti e urgenti, alla questione salariale, a quella sociale (a partire dalle pensioni), a quella ambientale e quella della precarietà del lavoro. Ci attendiamo che questi punti siano al centro dell’agenda politica, auspichiamo che i candidati facciano proposte chiare e prendano impegni precisi, realizzabili e poi verificabili.

Ciro Recce (Cisl Toscana) La dico in modo brusco: ci aspettiamo e auguriamo che i candidati evitino di raccontarci favole. Che cioè non presentino libri dei sogni, di cui sono pieni gli scaffali della politica; auspichiamo piuttosto linee d’azione chiare, programmi credibili e concreti. Che poi vanno anche realizzati però, perché anche dei progetti ne abbiamo a bizzeffe, ma nella stragrande maggioranza dei casi si preferisce rimetterli in discussione a ogni tornata elettorale, piuttosto che tradurli in pratica. La Toscana ha bisogno di crescita e sviluppo, che da troppo tempo si sono arrestate. Le risorse ora ci sono, bisogna spenderle, bene e presto. E a tutti i politici, a tutti i livelli, nazionale, regionale e locale, chiediamo un forte impegno in questo senso. Aggiungo che non è più rimandabile anche una risposta ai problemi della sanità. La Toscana è abituata bene, ma oggi ci sono problemi seri, soprattutto per scarsità di personale e liste d’attesa infinite o addirittura chiuse. Bisogna agire.

Paolo Fantappiè (Uil Toscana) Come Uil, nel corso dei primi mesi del 2024, inviteremo tutti i candidati per comunicare loro le necessità delle persone che rappresentiamo e dei cittadini che vengono nelle nostre sedi. In primis chiederemo una Firenze che non sia esclusivamente votata al turismo di massa ma che ritorni ai suoi vecchi splendori, dove l’artigianato locale e le botteghe di una volta ritornino presenti in un centro che preveda la possibilità di avere maggiori servizi rispetto a quelli attuali. Tutte le infrastrutture dovranno poi essere gestite in maniera diversa, senza i disagi che scaturiscono dal concentrare insieme tutti i lavori, come è stato fatto. Serve più sicurezza in città – Firenze è la quinta peggior città d’Italia secondo il Sole 24 Ore – e vogliamo un cambio di paradigma per quanto riguarda la qualità del lavoro, ad oggi in prevalenza povero, i cui salari non superano i mille euro al mese e con contratti prevalentemente stagionali o a tempo determinato. Infine, abbiamo bisogno di nuove attività e di investimenti in campo tecnologico e della transizione ecologica.

Il 2024 sarà un anno non facile. Quali sono a vostro avviso le maggiori criticità e quali, se ci sono, i punti di forza?

Rossano Rossi (Cgil Toscana) Le maggiori criticità sono l’impoverimento complessivo dei cittadini toscani, l’arretramento del settore industriale-manifatturiero, la fragilità del territorio rispetto a eventi climatici che non vanno più considerati eccezionali, la questione delle diseguaglianze che continuano ad allargarsi, un sistema infrastrutturale da migliorare. Al tempo stesso c’è la sanità pubblica che è un tema caldissimo. La Toscana nella sua storia ha giustamente privilegiato il ruolo e la presenza del pubblico, a differenza di altre realtà come la Lombardia. I tagli dei governi degli ultimi venti anni hanno portato il sistema al limite della tenuta, e ora il definanziamento dell’esecutivo Meloni prova a dare il colpo di grazia, visto che la Manovra penalizza soprattutto le regioni a maggior caratura pubblica. Come Cgil abbiamo raccolto oltre 100mila firme di cittadini toscani a difesa della sanità pubblica e a sostegno della proposta di legge promossa dalla Regione Toscana per migliorare e salvare il Servizio sanitario nazionale: basta tagli, lo diciamo chiaro al Governo, ora è il momento di investire per salvaguardare il nostro sistema regionale che – pur con alcune criticità – resta uno dei migliori del mondo in base agli indicatori. D’altra parte la Toscana ha dei punti di forza: la sua storia di diritti e democrazia, la sua apertura al mondo, le sue capacità artigianali e manifatturiere, la partecipazione civile, la permanenza di una rete sociale e solidale su cui ancora non hanno prevalso egoismo ed individualismo. Il tutto in un contesto che geograficamente, paesaggisticamente e storicamente è uno dei più attrattivi del mondo e che ha bisogno che si investa su un modello di turismo di qualità e sostenibile. La Toscana inoltre potrebbe, potenziando le sue infrastrutture a partire dal porto di Livorno, diventare un hub per l’accesso all’Europa.

Ciro Recce (Cisl Toscana) Ci sono criticità ‘storiche’, dovute ai fattori che ho citato prima, opere e scelte non realizzate, una crescita e uno sviluppo bloccati; e ci sono le difficoltà ultime, generate dalla pandemia e dalle guerre, che stanno mettendo in grande difficoltà molte famiglie, in primis quelle che hanno un mutuo a tasso variabile. Anche il lavoro è in difficoltà, in particolare per la precarietà diffusa, che necessita di maggiore attenzione e interventi. Legato a questo c’è il tema cruciale dei giovani, che è ovviamente nazionale, ma anche toscano: dobbiamo pensare, seriamente, ai giovani. Come crediamo che le giovani generazioni possono mettere su famiglia senza una minima prospettiva di stabilità lavorativa e senza la possibilità di accedere a una casa, che in particolare nella nostra regione e nelle nostre città è sempre più un problema? La mancanza di stabilità e di fiducia stanno corrodendo le basi della nostra società: la denatalità ne è il segnale più evidente.

Paolo Fantappiè (Uil Toscana) In Toscana c’è una crisi generale – in particolar modo nella piana fiorentina, aggravata dagli eventi alluvionali, con danni che hanno colpito il 50% delle imprese produttive della Toscana, le quali risiedono proprio nel comprensorio fiorentino, pratese e pistoiese. Il 2024 sarà quindi caratterizzato da risarcimenti e ricostruzione del tessuto produttivo in un territorio che partiva già con alcuni problemi legati alle grandi quantità di export, con i mercati tedesco e cinese in crisi. Nel corso dell’anno ci immaginiamo anche licenziamenti e aziende in cassa integrazione, oltre a crisi strutturali come le acciaierie di Piombino o la Venator nel grossetano. Guardando ai punti di forza, indubbiamente citiamo i soldi del Pnrr e i fondi strutturali europei: i miliardi in arrivo sono circa 13, che potrebbero creare oltre 100mila posti di lavoro di qualità. Attendiamo in merito un tavolo di confronto istituzionale per evitare che tali investimenti portino solo lavoro temporaneo e non duraturo.

Alla luce di questo, cosa chiedete al Governo e alle controparti?

Rossano Rossi (Cgil Toscana) Alle controparti innanzitutto chiediamo di rinnovare i Contratti di lavoro, è fondamentale il pieno recupero del potere di acquisto dei salari perché il caro vita sta allargando le fasce di povertà. In Toscana le invitiamo a fare una battaglia comune a difesa della sanità pubblica e contro la rendita finanziaria e immobiliare, per un nuovo modello di sviluppo sostenibile che non sia incentrato sulla terziarizzazione debole. Al Governo… che dire. Da mesi siamo in mobilitazione contro scelte classiste e inique su fisco ed economia, per rivendicare interventi di giustizia sociale. Questo esecutivo deve subito mettere in campo interventi efficaci contro i rincari delle bollette e dei generi alimentari, senza usare specchietti per allodole come il Carrello tricolore. Se continueranno a mancare risposte, come pensiamo, le nostre mobilitazioni proseguiranno.

Ciro Recce (Cisl Toscana) Il tema centrale è la necessità di mettere in tasca più risorse ai lavoratori e ai pensionati, invertendo il processo di polarizzazione della società degli ultimi anni e tornando a generare e distribuire ricchezza. Al Governo diciamo che deve intervenire per rendere strutturale il taglio del cuneo, intervenire con una riforma fiscale equa e progressiva e agire in maniera decisa per favorire la partecipazione dei lavoratori alle imprese, come chiesto dalla nostra proposta di legge su cui abbiamo raccolto mezzo milione di firme tra gli italiani. Alle controparti diciamo che, anche alla luce del quadro che ho tratteggiato, dobbiamo rinnovare i contratti di lavoro scaduti e lavorare insieme per potenziare la contrattazione decentrata.

Paolo Fantappiè (Uil Toscana) Intanto al Governo chiediamo che vengano sviluppati confronti seri sui principali argomenti che abbiamo evidenziato nella piattaforma nazionale, quindi su lavoro, salari, pensioni, sicurezza, precariato. Inoltre chiediamo alla Regione Toscana che vengano governati, insieme alle rappresentanze sindacali, gli investimenti provenienti da Pnrr e fondi strutturali. Ci risulta che ad oggi nella nostra regione questi fondi siano concentrati principalmente in progetti con budget entro i 100mila euro, mentre ne servirebbero di più ampio respiro con investimenti più cospicui, in modo da permettere interventi concreti su un aumento strutturale dell’occupazione stabile e di qualità.

 

Fantappiè: “Ancora morti sul lavoro, la Toscana ancora indietro sul piano della salute e sicurezza. Occorrono investimenti immediati per ribaltare la cultura della negligenza”

Le cronache di questa mattina ci riconsegnano l’ennesima notizia terribile: un giovane di 24 anni è morto a lavoro, cadendo da un’impalcatura a Gaiole in Chianti (SI).

Da parte nostra vorremmo esprimere il più sentito cordoglio per la famiglia della vittima. C’è però anche tanta rabbia per un dolore che poteva essere evitato, figlio di una cultura della sicurezza ancora troppo assente. 

Non a caso i dati relativi alla qualità della vita del Sole 24 Ore fotografano una Toscana ancora indietro sul piano della salute e sicurezza, con cinque province nelle ultime venti in Italia – e proprio Siena che va a ricoprire l’85esima posizione – e valori percentuali di infortuni mortali e inabilità permanenti ogni 10mila occupati talvolta più che quadrupli rispetto alla provincia più virtuosa del Paese.

Occorre fare di più sul piano della formazione e dei controlli, occorrono investimenti immediati per ribaltare la cultura della negligenza. Non possiamo più tollerare questa strage! Non ci fermeremo finché non ci saranno zero morti sul lavoro!

 

Paolo Fantappiè, Segretario Generale UIL Toscana

L’inaugurazione della nuova sede a Sansepolcro

Questa mattina eravamo a Sansepolcro (AR), all’Auditorium Santa Chiara per discutere dei servizi nelle aree interne col Segretario Organizzativo UIL nazionale Emanuele Ronzoni, il Segretario Generale UIL Toscana Paolo Fantappiè, il Coordinatore della UIL Arezzo Cesare Farinelli e l’Assessore alla sanità del Comune di Sansepolcro Mario Menichella.

Successivamente ci siamo spostati in via del Prucino 2/P, sempre nella città biturgense, per il taglio del nastro della nostra nuova sede, che ospiterà molte delle categorie e i servizi, per riuscire a rispondere sempre meglio ai bisogni delle persone sul territorio.

Leggi il resto della notizia »

Il Consiglio regionale UILP con Carmelo Barbagallo

Questa mattina si è tenuto il Consiglio regionale della UIL Pensionati Toscana nella sede centrale della UIL Toscana in via Corcos a Firenze.

I lavori sono stati aperti dal Segretario Generale UIL Pensionati Toscana 𝐀𝐧𝐧𝐚𝐥𝐢𝐬𝐚 𝐍𝐨𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐢. Durante la mattinata sono intervenuti anche il Segretario Generale UIL Toscana 𝐏𝐚𝐨𝐥𝐨 𝐅𝐚𝐧𝐭𝐚𝐩𝐩𝐢𝐞̀, il Presidente della UIL Servizi Toscana 𝐆𝐢𝐚𝐧𝐥𝐮𝐜𝐚 𝐂𝐚𝐯𝐚𝐥𝐥𝐚𝐫𝐨 e il Tesoriere UIL Pensionati Toscana 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐂𝐚𝐭𝐚𝐥𝐢𝐧𝐢. Agli interventi è seguito un dibattito tra i presenti prima delle conclusioni della mattinata, affidate al Segretario Generale nazionale UIL Pensionati 𝐂𝐚𝐫𝐦𝐞𝐥𝐨 𝐁𝐚𝐫𝐛𝐚𝐠𝐚𝐥𝐥𝐨.
Hanno partecipato ai lavori anche il Presidente di ANCI Toscana e Sindaco di Prato Matteo Biffoni, il Presidente ADA Nazionale 𝐀𝐥𝐛𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐎𝐫𝐚𝐧𝐠𝐞𝐬, il Segretario Organizzativo nazionale 𝐏𝐚𝐬𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐋𝐮𝐜𝐢𝐚 e la Tesoriera nazionale 𝐂𝐞𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚 𝐃𝐞 𝐋𝐚𝐮𝐫𝐞𝐧𝐳𝐢

Barbagallo ha affermato che “Come Uil e Cgil ci stiamo 𝐦𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨 in tutto perché questa è una Manovra iniqua, che non risolve i problemi di questo Paese. I pensionati sono sempre tra i più penalizzati. Non ci sono fondi per la 𝐍𝐨𝐧 𝐀𝐮𝐭𝐨𝐬𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 e le risorse sulla sanità sono insufficienti. Alle 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 4 volte sopra il Trattamento Minimo viene nuovamente tagliata la rivalutazione che non è un aumento, come qualcuno vorrebbe far credere, ma un parziale 𝐚𝐝𝐞𝐠𝐮𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐟𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 dell’anno precedente. Venerdì saremo di nuovo in piazza per ribadire le richieste di pensionati e lavoratori, è bene che il Governo ci ascolti.”

Secondo Fantappiè “questa è una manovra che 𝐠𝐫𝐚𝐯𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 sui prossimi e attuali pensionati. Una manovra che toglie ai pensionati, alla sanità, al sistema sociosanitario e allo stato sociale, andando ad impattare fortemente sulla categoria. La mobilitazione continuerà!”.

La carenza di personale si fa sentire in tutta la sua gravità nella sanità toscana

Le carenze riguardano ormai tutte le Professioni, nessuna esclusa.

A partire dal personale infermieristico, passando dal personale Oss, fino ad arrivare ai tecnici sanitari e amministrativi, la lista del fabbisogno di personale nelle singole aziende Usl e Az. Ospedaliere è ormai in emergenza continua.

La denuncia arriva dalla Uil fpl Toscana con il Segretario Generale Flavio Gambini e Pietro Casciani componente di segreteria con delega alla Sanità.

Sta diventando ormai una prassi consolidata, continuano i sindacalisti, da parte dei direttori generali non sostituire le assenze a vario titolo a cominciare dalle gravidanze, assenze per malattie, aspettative e infortuni. Questo comporta un ulteriore aggravio dei carichi di lavoro, si deve infatti sopperire alle carenze raddoppiando il turno, con rientri che fanno saltare il giorno di riposo. Il tutto in un momento dove la stessa regione Toscana sta chiedendo di più al personale per l’abbattimento delle liste di attesa.

E siamo solo all’inizio di un percorso molto insidioso, ci riferiamo al famigerato superamento del tetto di spesa per le assunzioni previsto nella legge di bilancio ancora fermo al 2004 – 1,4%, sappiamo bene continuano Gambini e Casciani che senza questo ulteriore finanziamento non sarà possibile un piano assunzioni straordinario che comprenda la stabilizzazione di tutto il personale precario presente in sanità.

Quello che chiediamo alla Regione Toscana è un tavolo di confronto che entri nel merito delle carenze dei vari professionisti nelle nostre strutture sanitarie del SSR. Se serviranno decisioni forti noi siamo pronti a fare la nostra parte. Ma è della Regione Toscana l’onere delle scelte politiche nei territori, vale a dire rivedere la mappa dei servizi e dei posti letto negli ospedali.

Delle due una: o si assume, o si calibrano i servizi sulla base del personale in servizio.

Il nostro personale ha dimostrato in questi anni difficili che ci lasciamo alle spalle quanto è stato l’attaccamento alla professione ed al servizio, ma oggi non è più disponibile a farsi spremere come un limone.

Abbiamo inoltre visto quanto negativamente impattano nell’opinione pubblica le condizioni di lavoro che caratterizzano gli operatori sanitari a fronte e questo è un altro problema, di contratti di lavoro che rispetto al resto d’Europa li vedono sotto pagati.

Sono soprattutto i giovani che si stanno allontanando dalle scelte verso le Professioni Sanitarie ed abbiamo visto che in diversi atenei universitari c’erano più posti disponibili che candidati, una vera e propria inversione di tendenza verso la professione sanitaria.

Senza considerare che in questi anni abbiamo assistito ad un nuovo fenomeno, quello del licenziamento dal SSR da parte del personale del comparto che avendo un’esperienza e una professionalità specifica è stato assunto dal privato, con un’ulteriore perdita di un importante bagaglio professionale per il pubblico.

Flavio Gambini, Segretario Generale UIL FPL Toscana e AV Centro