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Naspi, Ape sociale, sostegno alla maternità e alla paternità:due proposte di legge per salvaguardare i diritti di tutti 

Al via in Toscana la raccolta firme per dare maggiori tutele a lavoratori, disoccupati e famiglie. Maiolo (UILA Toscana): “Necessario correggere storture insopportabili, anche la politica ci sostenga”. Nocentini (UIL Toscana): “Una battaglia di civiltà a cui tutti dovrebbero dare il proprio contributo”

Una raccolta firme per dare gambe a due proposte di legge di iniziativa popolare da presentare al prossimo Parlamento su Naspi, Ape Sociale e sostegno alla maternità. Parte anche dalla Toscana la grande campagna che la UILA ha lanciato a livello nazionale per dare garanzie e tutele a lavoratori, disoccupati e famiglie di tutti i settori, a cominciare da quello agricolo. “Nei prossimi giorni – spiega il Segretario Generale UILA Toscana, Triestina Maiolo – saranno allestiti gazebo e banchetti nelle piazze e nelle sede della UIL sparsi su tutto il territorio regionale. Crediamo che i lavoratori meritino di più di vaghi e inconsistenti spot elettorali. Come sindacato abbiamo il dovere di raccogliere le sfide che riguardano l’abbassamento della natalità, l’aumento della aspettativa di vita, i flussi migratori che stanno modificando il tessuto sociale”.

Due le proposte di legge di iniziativa popolare UILA:

  • La prima riguarda il sostegno alla genitorialità, all’occupazione femminile e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per madri e padri. Le lavoratrici saranno retribuite al 100% per tutto il periodo di congedo di maternità obbligatorio e al rientro, potranno lavorare a tempo parziale fino al compimento del primo anno di età del bambino e la loro retribuzione sarà integrata al 100% dall’INPS. Il padre lavoratore avrà 30 giorni di permesso retribuito obbligatorio per i primi mesi di vita del bambino, mentre entrambi i genitori potranno utilizzare il congedo parentale retribuito al 50% anziché al 30%
  • La seconda mira a migliorare alcune norme in materia di Naspi: l’assegno di disoccupazione non si ridurrà nel tempo e non ci saranno penalizzazioni ai fini pensionistici. Per quanto riguarda l’Ape sociale, invece, questa sarà estesa anche ai lavoratori stagionali, agli operai agricoli e ai lavoratori della pesca. Inoltre basteranno 20 anni di contributi per accedervi.

“In questa battaglia chiederemo il coinvolgimento della politica, di tutte quelle forze che vorranno darci una mano per raccogliere le firme e sostenere le nostre richieste – aggiunge Maiolo – E’ un tema trasversale che tocca la vita di tutti cittadini e ci pare di buon senso che la politica si faccia portavoce, a fianco del sindacato, di istanze di giustizia sociale. E’ una vergogna che chi perde il lavoro si ritrovi con un assegno di disoccupazione che diminuisce mese dopo mese. Così come è inaccettabile che non ci sia una salvaguardia della maternità e della paternità. Che senso hanno tutti gli accorati appelli lanciati da tanti e vari esponenti politici per fare più figli, se poi non si mette in campo una vera politica di incentivi che consenta di vivere in pieno e in serenità la maternità e la paternità? E un’ipocrisia insopportabile. Ci aspettiamo che nella prossima legislatura il Parlamento accolga le nostre proposte e corregga queste storture”.

“E’ una battaglia di civiltà e come tale il sindacato è sempre in prima linea – spiega il Segretario Generale Annalisa Nocentini – I lavoratori del settore agro-alimentare, spesso stagionali,  sono tra i più esposti subire ingiustizie e queso è inaccettabile. Queste due firme hanno un valore sociale altissimo, per questo invitiamo tutti a dare il proprio contributo per costruire un Paese più giusto e più equo”.

 

Firenze, 15 novembre 2017