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Maggio Fiorentino, le precisazioni della UilCom in merito alla vicenda dei trasferimenti a Ales

“Per noi la procedura di mobilità è sempre un fatto drammatico, ma in questo caso è imposto dalla legge Bray-Franceschini quale strumento tecnico per la riassunzione del personale in eccedenza. No a semplificazioni”

maggio fiorentino

La scrivente O.S. in merito alla procedura di mobilità che la Direzione della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino intende aprire a breve dichiara quanto segue:

  1. La UILCOM vede in ogni apertura di procedura di mobilità, anche quando si tratta di una procedura funzionale all’assunzione ad un altro posto di lavoro – come quella che si prospetta aprirsi al Maggio che – un fattodrammatico che colpisce la vite delle persone in quella parte più necessaria alla loro realizzazione, anche relazionale, che è il lavoro. Non permettiamo a nessuno di far passare il messaggio che questa O.S. sottovaluti questa drammaticità o che addirittura la reputi un bene
  2. La Uilcom, per quanto appena detto, oggi come nel 2015, contrasta ogni procedura di mobilità ma prende atto del fatto che una legge dello stato, la Bray-Franceschini, per risanare le Fondazioni Lirico Sinfoniche, impone, nel caso si renda necessario dai piani di risanamento – e/o per il rispetto di essi – firmati da OO.SS. e Direzioni dei Teatri ed approvati dai ministeri competenti, di far assumere con contratto a tempo indeterminato alla società Ales il personale in eccedenza, individuando nella procedura di mobilità lo strumento tecnico per favorire questo passaggio da un posto di lavoro ad un altro
  3. La Uilcom oggi come nel 2015 in una situazione di crisi endemica del sistema delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche, che la politica non vuole risolvere e che anzi sembra favorire, crisi inserita in una più generalizzata del mondo del lavoro in cui tante aziende chiudono e tanti lavoratori perdono il loro posto di lavoro e stanno a casa spesso per lungo tempo, di fronte alla possibilità di garantire un posto di lavoro a chi lo rischia e contemporaneamente la sopravvivenza della Fondazione non può che fare la sua parte e provare a fare un accordo con gli strumenti che la legge gli offre

Non ci illudiamo, ma lo speriamo, che chi fa semplificazioni, alcuni per giunta senza aver chiesto la posizione del nostro sindacato come successo per esempio per un servizio al Tg3 Toscana, o chi fa finta di non capire per interessi non sappiamo quanto vicini a quello dei lavoratori smetta di farlo ora. Noi continueremo in scienza e coscienza a fare la nostra parte per il bene dei lavoratori.

Nicola Lisanti
della segreteria Regionale Uilcom-Uil Toscana

Firenze, 13 ottobre 2016