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Loy: “No Pil, no job. Il lavoro si crea se c’è sviluppo e una chiara politica industriale”

Pubblichiamo l’intervento integrale di Guglielmo Loy, segretario confederale Uil, durante lo sciopero generale del 1 luglio2016 a Livorno

Guglielmo Loy

E’ sotto gli occhi di tutti: questo è un Paese che non cresce ma crescono le disuguaglianze. I dati sull’andamento dell’economia dimostrano che le politiche economiche e sociali messe in atto in questi anni non danno i risultati sperati. Infatti, pur se stiamo uscendo lentamente dalla crisi la performance del nostro Prodotto Interno Lordo segna il passo se paragonata a quella di altri Paesi.

Pertanto, come usa dire un vostro corregionale trasferitosi a Roma occorre “cambiare verso” alle politiche economiche, ad iniziare dal cambiare le politiche si austerità dell’Europa. Perché se non si cambia a Bruxelles difficilmente la zona euro possa riprendere i ritmi pre crisi. Il rigore a tutti i costi, ha generato una disoccupazione crescente e redditi decrescenti e rischia di avere effetti devastanti sul tessuto dell’Europa sociale e sulla solidarietà tra Paesi dell’Unione.

Ma a cambiare verso all’economia non sono soltanto “Bruxelles” o “il Governo nazionale”, ma lo sono anche gli Enti Locali. Infatti in questi anni di crisi la provincia di Livorno sta andando verso la desertificazione delle attività produttive. Per questo, e non lo dico per “partigianeria” l’iniziativa di oggi è quanto mai lodevole ed opportuna, ma è dovuta perché ci permette di lanciare non solo di lanciare un grido di aiuto, ma di presentare proposte per la crescita, lavoro, sviluppo, redditi, welfare locale, sanità, legalità

Perché se non c’è crescita non c’è lavoro ovvero NO PIL NO JOB. E il lavoro non si crea per decreto o per magia. Il lavoro si crea se c’è sviluppo, se c’è una chiara politica industriale. Il lavoro si crea se ci sono investimenti pubblici. Il lavoro si crea se un territorio è attrattivo. Se si investe in infrastrutture moderne. E’ per questo che oggi siamo qui in questa piazza che ribolle di rabbia, ma anche di speranza per un nuovo futuro che deve iniziare da domani.

Dobbiamo rilanciare il nostro ruolo negoziale, perché un sindacato che non contratta non è poi in grado di tutelare le persone: in sostanza non è sindacato. E allora non uno ma più tavoli negoziali con le istituzioni per portare il nostro contributo. E allora parafrasando le “parole d’ordine di oggi” il lavoro si crea con l’iniziare a tutelare anche  a livello locale il potere di acquisto dei salari e pensioni.

Basti pensare che le tasse locali nel Comune di Livorno sono aumentate in 4 anni dell’11% (12,2 milioni di euro in più), che pesano sulle tasche delle famiglie livornesi. Lavoro significa incalzare il Comune alla compartecipazione alla lotta all’evasione. Lavoro significa mettere fine alla scandalo che gli imprenditori dichiarano redditi inferiori ai pensionati e ai lavoratori dipendenti.

Pensate in provincia di Livorno i lavoratori dipendenti con 20 mila euro medi l’anno e i pensionati con 18 mila euro l’anno dichiarano più degli imprenditori che di euro ne dichiarano 17 mila. E’ ora di finirla con questo scandalo! Lavoro significa mettere fine al declino industriale e di conseguenza del declino occupazionale. Lavoro significa mettere fine al diminuzione dei redditi da lavoro dipendente che nell’ultimo anno sono diminuiti di 135 euro medi l’anno. Lavoro significa coinvolgere e valorizzare il ruolo dei dipendenti comunali per il contrasto all’evasione e all’illegalità  lavorativa. Lavoro significa rinnovare i contratti di lavoro scaduti ad iniziare da quelli del pubblici impiego e dei metalmeccanici.

Più lavoro significa più investimenti del Comune in opere pubbliche utili alla città e allo sviluppo. Basti pensare che la spesa per investimenti del Comune di Livorno  è crollata nell’ultimo anno del 54%. Più lavoro significa valorizzare la risorsa “porto” il 6° in Italia, creando a Livorno una Zona Economica Speciale o FREE TAX. Più lavoro significa spendere presto e bene i fondi europei, concentrandoli su pochi obiettivi obbiettivi strategici e non disperderli in mille rivoli come fatto fin ora.

Lavoro e sviluppo significa ampliare il porto e investimenti in infrastrutture ferroviarie tra il porto e l’interporto di Guasticce. Lavoro significa dare gambe al Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale dell’area di crisi complessa di Livorno. Lavoro e sviluppo significa spendere presto e bene i 10 milioni di euro previsti dall’accordo di programma di definizione dell’area di crisi complessa di Livorno.

Stato sociale si manifesta in adeguate politiche per la tutela delle persone non autosufficienti. Il valore dello stato sociale è sostenere che esso non è un costo ma un investimento quale motore di sviluppo, innovazione e nuova occupazione. Stato sociale significa riorganizzazione dei servizi sociali. Sanità è garantire a tutti i livelli essenziali di assistenza. Tutela della salute, è una sanità pubblica efficiente, efficace universale e gratuita, quale diritto non mediale. Sanità è non assistere più a file chilometriche per accedere al pronto soccorso. Tutela della salute è sostenere l’integrazione socio sanitaria e con la medicina del territorio.

Tutela è la predisposizione di un piano rifiuti adeguato che non scarichi i costi sulle famiglie livornesi. Futuro e giovani, che sono il lato della stessa medaglia, significa contrastare l’idea di un mercato del lavoro che dà poche prospettive dove in tantissimi casi la flessibilità è in realtà un lavoro precario o peggio in nero e che ogni anno che passa viene ritardata l’età dell’entrata nel mercato del lavoro. Significa riflettere fin da oggi sulle future pensioni che essi avranno e correggere il tiro per non creare nuove generazioni più povere.

Giovani e futuro è creare una grande alleanza per rendere la società più adeguata per giovani e anziani. Giovani e futuro è sostenere l’importanza della solidarietà tra le generazioni e creare la staffetta generazionale. In sintesi occorre una crescita dell’economia e non una decrescita seppur felice.

Guglielmo Loy, segretario confederale Uil