Livorno e Piombino, la UIL Toscana: “Eni ed il Polo industriale Piombinese questioni urgenti, la Regione si attivi altrimenti il territorio pagherà un prezzo altissimo”
Recentemente, in una videoconferenza, abbiamo ascoltato il Presidente della Regione Eugenio Giani esprimersi su un’eventuale Vertenza Toscana riguardo questi argomenti. SE NON ORA, QUANDO ?
La Provincia di Livorno sta vivendo una delle crisi più profonde della sua storia. Serve un cambiamento di rotta immediato e netto per invertire un processo che rischia di incancrenirsi gravando sulle spalle di famiglie e lavoratori. Un territorio caratterizzato da due accordi di programma (Livorno e Piombino), le cui aree sono riconosciute come ”aree di crisi complessa” visto il numero di disoccupati ampiamente superiore alla media registrata nel resto della Toscana. Un territorio in cui a farne le spese è innanzitutto il tessuto sociale più esposto dei lavoratori delle piccole-medie imprese e quello in appalto, con le drammatiche ricadute che sono sotto gli occhi di tutti.
Due le questioni urgenti e non più rinviabili.
La raffineria ENI, che è oggetto di una transizione energetica che ha visto la conferma della disponibilità di 500 milioni di euro tra i Progetti per il Recovery Fund presentati dalla Regione. Crediamo che sia un’occasione che la Toscana non può permettersi perdere e siamo convinti che serva una posizione convergente di tutte i soggetti coinvolti – istituzioni, sindacati, associazioni datoriali – che vada oltre gli steccati ideologici per incentivare gli investimenti sul territorio. La UIL Toscana, insieme a tutte le Organizzazioni Sindacali, ha sempre, in ogni occasione, ribadito la ferrea volontà di coniugare lavoro e ambiente: non ci sono compromessi che possano in qualche modo incidere sulla salute di lavoratori e cittadini. Tanto più che siamo di fronte ad un progetto per un impianto tecnologicamente avanzato che garantirebbe il rispetto ambientale.
E’ urgente che politica e istituzioni definiscano obiettivi e strategie uscendo, una volta per tutte, dall’incertezza e dall’indecisione per non rischiare seriamente di compromettere il futuro industriale del sito nonché le risorse stanziate.
La situazione del POLO INDUSTRIALE PIOMBINESE, con i suoi stabilimenti storici Jsw Steel Italy e Liberty Magona che, sono stati la fonte economica principale di un intero Territorio, sta diventando esplosiva.
Dopo dodici anni di iniziative e manifestazioni per mezzo dei quali sono stati tenuti accesi i riflettori sulla vicenda con la speranza per il futuro, oggi senza un urgente intervento del Governo c’è il timore di vedere svanire anche tutti gli impegni e le promesse che sono state spesi dai vari Governi che si sono succeduti in questi anni. Se il nostro Paese vorrà ripartire non potrà fare a meno dell’acciaio.
Nel 2020 abbiamo importato circa 4 milioni di tonnellate dall’estero e, se è vero che l’Italia dovrà rinnovare la propria rete ferroviaria anche con l’alta velocità, Piombino è l’unico stabilimento che da oltre 100 anni produce rotaie ferroviarie. Anche l’auspicato sviluppo delle aree portuali, ad oggi si presenta con diverse incognite e non sappiamo quali ricadute occupazionali ed economiche avranno l’assegnazione delle aree in concessione.
C’è preoccupazione anche per la scadenza da Settembre degli ammortizzatori sociali.
Questo scenario allarma e preoccupa il sindacato ed i lavoratori e rischia davvero di essere la pietra tombale su un territorio già in estrema difficoltà per quanto riguarda posti di lavoro e capacità produttiva.
Piombino non può e non deve morire.
La UIL Toscana appoggerà ogni iniziativa che la Regione Toscana deciderà di intraprendere per portare all’attenzione le aree di crisi complessa di Livorno e Piombino e, sarà presente a tutte la manifestazioni che i sindacati di categoria del Territorio riterranno opportuno mettere in campo, a partire dallo sciopero unitario con manifestazione a Roma sugli appalti dell’ Eni del 6 Luglio.
Servono azioni forti e strategie chiare per risalire la china, altrimenti il Territorio pagherà un altissimo prezzo.
SEGRETERIA UIL TOSCANA
Livorno, 10 giugno 2021