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L’iniziativa

Maggio Musicale, serve chiarezza

Lisanti (Uilcom): le istituzioni coinvolte si prendano le loro responsabilità, basta con il balletto delle dichiarazioni

Maggio Danza

La Segreteria Regionale Uilcom non può che esprimere sconcerto e preoccupazione per il profluvio di parole, anche di ingiustificata violenza, che si sta abbattendo sul Maggio Musicale Fiorentino. Fino ad oggi abbiamo voluto tacere per non alimentare una corsa allo scontro che niente ha a che fare con il bene del Teatro ma ora crediamo, in spirito costruttivo, che possa essere utile cercare di ristabilire i fatti così come si sono sviluppati.

Prima di tutto riguardo alla questione del Maestro Metha.
Abbiamo letto su La Nazione di ieri e su altri giornali nei giorni scorsi, diverse dichiarazioni e comunicati. La quasi totalità di queste da soggetti mai presenti alle riunioni convocate dalla Sovrintendenza o perché non avente titolo o perché semplicemente assente.
La sovrintendenza ha dichiarato nella riunione del 4 Dicembre scorso che, a partire dall’accordo che lo stesso M.° Metha ha concluso mesi fa con l’assenso del Sindaco Nardella e che prevede il 2017 come l’anno in cui cessa il suo ruolo di Direttore Principale, ha cominciato a lavorare su un progetto – non alternativo al Maestro Metha ma che integra la sua preziosa presenza – per dotare il Teatro di un grande Direttore d’Orchestra che svolga la funzione di Direttore Musicale e non solo di Direttore Principale, anche in considerazione del fatto che la Fondazione non ha un Direttore artistico ma un coordinatore delle attività artistiche.
Il progetto artistico del Teatro – che, come ci è stato detto, è in fase avanzata di realizzazione – per correttezza istituzionale doveva essere prima doverosamente illustrato al Sindaco, Presidente della Fondazione, al Maestro Metha e, successivamente, con una nuova convocazione alle OO.SS. e alle commissioni artistiche di Coro e Orchestra perché i lavoratori potessero esprimere la loro posizione.

Questi i fatti. Quindi ci stiamo chiedendo dove è il problema?
A meno che ci sia qualcosa di nascosto che noi non vediamo e solo chi dichiara sa, la Uilcom – e insieme a noi possiamo dire con ASSOLUTA CERTEZZA tanta parte del Teatro – non percepisce in queste dichiarazioni alcun rischio rispetto al M. Metha, che tutti vogliamo possa rimanere con noi. Vogliamo perciò conoscere il progetto di cui il Sovrintendente relazionerà al Sindaco e in più ci facciamo promotori, raccogliendo l’invito che lo stesso Sovrintendente ci ha fatto, di un tavolo per scrivere una lettera al M.° Metha, affinché rimanga con noi e prenda in considerazione l’invito che gli è stato già fatto, di dirigere cosa e quando vuole a partire dal 2018 fino al 2022.

Riguardo alla relazione del Commissario Pinelli, oramai inserita di diritto nel libro dell’Apocalisse anche lì ci chiediamo cosa stia succedendo.

La nostra O.S., insieme alla oramai dimessa sezione provinciale e della RSA della Fials, ha fin da subito, con un documento indirizzato al Dott. Bianchi datato 17 novembre 2015, comunicato in modo molto deciso la sua grande preoccupazione riguardo ai ricavi di fund raising e privati e ai ritardi della programmazione artistica.
Lo stesso Sovrintendente ha immediatamente convocato tutte le OO.SS. in data 21 novembre per spiegare la sua posizione e lo stato dell’arte del piano.

Dal piano si evince una situazione complessa con tanti soggetti responsabili a partire ovviamente dal Sovrintendente che del resto ha ammesso la sua responsabilità affermando che sui ricavi da contributi privati e sponsor bisogna lavorare molto.

Intanto la relazione dice a pag 21: “La Fondazione, nel I° semestre del 2015, ha conseguito un avanzamento significativo delle azioni strutturali previste dal piano (…). Il completamento di queste azioni, che avranno effetto a partire dal II° semestre 2015 e validità nel lungo periodo, mostra che la Fondazione è stata in grado di portare a compimento iniziative impegnative da cui consegue un miglioramento strutturale significativo e che costituiscono mattoni fondamentali nella costruzione di una situazione economica, patrimoniale e finanziaria sostenibile”.

Quando poi affronta le criticità la relazione dice:
1) in relazione alla differenza negativa sul costo del personale che “è dovuto per circa 1,6M€ al fatto che la Fondazione non ha potuto avviare la procedura di trasferimento delle risorse in Ales S.p.A. se non dopo l’approvazione definitiva del piano avvenutanell’ottobre 2014, in tempi più lunghi rispetto a quanto inizialmente previsto” ;

2) riguardo all’aumento dell’indebitamento dice che “il debito totale è superiore di circa 9M€ rispetto al 2014, “incremento dovuto tuttavia, in parte, anche al ritardo nell’erogazione dei contributi da parte di Regione e Comune (8M€ in totale, al 30 giugno, erano ancora interamente da ricevere)”. Riguardo invece ai 70 milioni complessivi la tabella nell’allegato 1 spiega come si arriva a quella cifra: aggiungendo anche il contributo statale (legge Bray) ricevuto al 30 di giugno . Quei soldi infatti non sono stati regalati ma li paga la fondazione per 30 anni anche grazie all’abbattimento dei costi del personale.

3) in relazione ai ricavi precisando che quelli da biglietteria sono in linea la relazione dice che la Fondazione “non applica una maggiore prudenza sui contributi privati e sponsorizzazioni che era suggerita dai modesti risultati, rispetto alle attese, conseguiti nel 2014” e reputa essere necessario che la fondazione faccia “tesoro delle evidenze degli ultimi due esercizi, riveda le ottimistiche previsioni dei ricavi da contributi e individui altre modalità di copertura dello sbilancio che ne consegue rispetto al piano di risanamento. Ciò potrà essere ottenuto, oltre che tramite le già citate inderogabili azioni sui costi, anche attraverso la ricerca di un maggiore supporto dalle amministrazioni locali socie, indipendentemente dal sostegno determinante che già offrono alla Fondazione e che, nel periodo di piano, è rimasto in linea con lo storico”

4) in relazione infine ai maggiori costi di gestione che sono stati valutati in modo troppo ottimistico la relazione dice che “ che la Fondazione ha dovuto coniugare, nel biennio 2014-2015, un risanamento impegnativo con le complessità connesse al trasferimento dell’attività nel nuovo teatro”

La relazione termina dicendo: “Complessivamente si tratta di un percorso di risanamento già caratterizzato dal conseguimento di azioni importanti e complesse ma ancora molto impegnativo che richiederà il massimo impegno manageriale ed il supporto da parte di tutte le componenti della Fondazione nonché delle forze attive del territorio interessate a rendere sostenibile, nel lungo periodo, l’offerta di lirica e di musica sinfonica di qualità nella città di Firenze”.

Come dicevamo quindi una relazione complessa che chiama in causa tutti i soggetti istituzionali e li invita a prendersi tutti le proprie responsabilità suggerendo in particolare “un maggiore supporto dalle amministrazioni locali socie, indipendentemente dal sostegno determinante che già offrono alla Fondazione e che, nel periodo di piano, è rimasto in linea con lo storico” .

Chiama alla Responsabilità:
1) Il ministero per il ritardo dell’approvazione del piano che ha prodotto maggiori costi del personale non previsti dal piano.
2) Il Comune e la Regione perché a tutt’oggi 11 dicembre 2015 non hanno ancora versato il proprio contributo di 8 milioni di fatto realizzando il quasi totale maggiore indebitamento della Fondazione (9 mil.)
3) Il sovrintendente riguardo ai ricavi di fund raising e privati.

Per finire condividendo a pieno quanto la Senatrice Di Giorgi ha giustamente dichiarato sull’urgenza di trovare una soluzione sulla gestione del Teatro nei periodi non impegnati dal Maggio grave problema tutt’ora irrisolto la scrivente OO.SS. chiede a tutti gli attori in campo soprattutto a chi a responsabilità di profondere con spirito costruttivo quell’impegno che la relazione di Pinelli ci chiede perché tutti hanno da farsi perdonare inadempienze ritardi e previsioni non corrette.

I lavoratori, gli unici per ora che hanno fatto e stanno facendo la loro parte ne hanno diritto.

Per La Segreteria Regionale Uilcom
Nicola Lisanti

Firenze, 11 dicembre 2015