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L’allarme di Acli, Inas-Cisl, Inca-Cgil e Ital-Uil

I patronati scrivono ai parlamentari toscani: “Il taglio avrà effetti devastanti sui cittadini”

La Legge di Stabilità 2016 prevede 28 milioni di euro in meno, che si aggiungono ai 35 dell’anno scorso. “Per conto dello Stato garantiamo a milioni di cittadini l’accesso gratuito a servizi socio previdenziali”

Patronati contro tagli del governo

Lettera ai Parlamentari della Toscana

Rivedere al più presto la Legge di Stabilità 2016 che, ad oggi, prevede un taglio di 28 milioni di euro ai patronati, che si aggiungono ai 35 milioni dell’anno passato portando a 63 milioni di euro il totale delle risorse in meno in due anni. A chiederlo, in una lettera indirizzata a tutti i parlamentari toscani è il Cepa Toscana, il Centro patronati di cui fanno parte Acli, Inas-Cisl, Inca-Cgil e Ital-Uil.

Il fondo patronati, tra l’altro, non è alimentato dalla fiscalità generale, ma attraverso il prelievo sui contributi versati dai lavoratori gli enti previdenziali. “Stornando una parte di questi contributi sulla fiscalità – scrive nella lettera il Cepa Toscana –  si compie un’operazione volta solo ed esclusivamente a incamerare nuove risorse che per legge sono destinate al funzionamento dei patronati”.

“I servizi da noi erogati, per conto dello Stato o degli enti – aggiunge il Cepa – permettono un risparmio di 269 milioni di euro per la pubblica amministrazione. per ogni euro speso per i patronati lo Stato risparmia 0,68 euro garantendo a milioni di cittadini l’accesso gratuito a diritti socio previdenziali che la Corte Costituzionale ha ribadito con la sentenza n. 42 del 2000″.

“Se la norma venisse approvata – spiega il Cepa – avrebbe un effetto devastante sul sistema patronati che in Italia dà lavoro a circa 12.000 persone, rappresentando per milioni di cittadini (anziani, disoccupati, lavoratori ecc) un punto di riferimento importantissimo a cui rivolgersi per accedere ai servizi di welfare”.

Firenze, 2 dicembre 2015