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La UilTec Toscana Sud: “Subito un tavolo regionale per la Venator, c’è un grave rischio occupazionale per il territorio di Grosseto”

La Piana di Scarlino è il polo industriale più importante della provincia di Grosseto, sia dal punto di vista economico che occupazionale, e un mancato progetto per lo smaltimento dei gessi che porterebbe a un risultato negativo su Venator avrebbe una ripercussione devastante su tutto il territorio e in particolare nei Comuni vicini che, dopo l’impatto della crisi del polo industriale di Piombino, subirebbero un ulteriore colpo al tessuto industriale.

I lavoratori di Venator sono a conoscenza della situazione e sanno che ci sarà un grave contraccolpo sull’indotto e, a cascata, sull’economia locale. Il rischio insomma è quello di mettere in ginocchio i Comuni limitrofi e soprattutto quelli più piccoli, quelli più impreparati a gestire una tale criticità. Basti pensare che il polo industriale che insiste nella Piana del Casone vanta più del 45% del PIL della provincia di Grosseto.

Il colpo sarà duro da assorbire. Per i nostri giovani che ogni anno si diplomano con l’aspettativa di un lavoro nel proprio territorio, senza dimenticare i commercianti e gli artigiani che dovranno affidarsi principalmente al periodo estivo ed alle attività stagionali e non più sugli introiti provenienti dai lavoratori della piana del Casone.

Innescare un altro arretramento dell’economia locale, con conseguente crisi occupazionale in un momento in cui dovremmo gestire gli investimenti del PNRR, è ciò che questo territorio non si merita. Siamo preoccupati, come sindacato e come cittadini, della possibilità, come si è letto nei quotidiani nei giorni scorsi, di una diminuzione del 25% del personale di Venator: il tutto senza un progetto e senza indicare con quali strumenti si andrà ad affrontare una crisi industriale di questa portata considerando che la cassa integrazione non è prevista in questi casi.

La UilTec Toscana Sud è sempre stata disponibile – e lo sarà anche in futuro – per vagliare tutte le soluzioni possibili per salvare la Venator attraverso progetti sostenibili e compatibili dal punto di vista ambientale, magari sfruttando, in modo condiviso e trasparente, le opportunità offerte dal PNRR. L’obiettivo di tutta la Provincia di Grosseto deve essere uno e chiaro: sviluppo industriale, magari ampliando le opportunità che il territorio può offrire grazie all’insediamento di altre aziende, dando la priorità al lavoro stabile e di qualità. La UilTec Toscana Sud è convinta che il turismo e l’industria possano e debbano convivere, perché è solo con l’equilibrio delle due parti che si possa pensare ad un territorio sostenibile e la mancanza dell’uno o dell’altro possa causare ferite profonde da non poter essere più curate.

La UilTec Toscana Sud riconosce l’importanza di Venator sulla provincia di Grosseto, ma non potremo sostenere i progetti di cui non si conosce la fattibilità, l’efficacia, l’impatto sul territorio. La Venator che si trova all’interno di una economia circolare, riducendo la produzione del 30% per la difficoltà di smaltimento dei gessi, in cascata si avvisano i primi segnali di difficoltà delle aziende marmifere Toscane e a Guidonia (Lazio) che si trovano loro stessi o si troveranno a breve a dover ridurre la produzione per mancanza di smaltimento della marmettola, prodotto utilizzato da Venator.

Il tempo corre veloce e la Venator, azienda multinazionale quotata in borsa, ha sicuramente  necessità di stabilità in un momento in cui le borse mondiali e soprattutto quella europea subiscono l’impatto dei prodotti energetici e dove la guerra ha aumentato l’incertezza sulle prospettive future, proprio per questo riteniamo che sia Venator che la Regione e le istituzioni competenti pigino sull’acceleratore perché dai loro incontri possano uscire intenti e soluzioni adeguate per ripartire a pieno regime con la produzione e anche usufruire di un PNRR.

La UIilTec Toscana Sud sollecita l’istituzione di un tavolo regionale – già richiesto dalla Provincia da qualche settimana – se si vuole che una multinazionale come Venator, intenzionata ad investire, resti nel nostro territorio. Dobbiamo agire velocemente perché il rischio che si arrivi al punto del non ritorno è concreto.

UilTec Toscana Sud

Grosseto, 23 giugno 2022