Intervenire subito sul costo dell’energia, occupazione a rischio in provincia di Livorno
L’allarme della Uil: “Paghiamo l’energia il 30% in più rispetto al resto d’Europa, solo con la competitività possiamo attrarre nuovi investimenti”
Il territorio costiero della provincia di Livorno che interessa in particolar modo i comuni di Livorno, Collesalvetti, Rosiganano e Piombino come a tutti noto, è stato classificato dal MISE come area di crisi complessa secondo la legge 181/89. A seguito di tale classificazione sono stati sottoscritti due importanti Accordi di Programma con la Regione Toscana per la riqualificazione ed il rilancio industriale delle aree di Livorno e Piombino.
Mentre su Piombino lo stato attuativo dell’accordo di programma è piuttosto avanzato con investimenti già annunciati e altri in fase di definizione, non possiamo dire la stessa cosa per Livorno dove siamo ancora in una fase iniziale o per meglio dire di ricevimento delle manifestazioni di interesse ancora da valutare e con idee ancora molto parlate e poco attuate. Alcuni tra i punti di maggior recriminazione da parte sindacale nel contesto degli accordi di programma, che a nostro avviso sono alla base del rilancio e del successo degli accordi stessi, sono:
- Strumenti di intervento immediato al sostegno del reddito per tutti quei lavoratori colpiti dalle crisi aziendali con le conseguenti chiusure dei siti e che oggi si trovano in attesa di nuova occupazione che dovrebbe arrivare appunto dal rilancio industriale previsto dagli accordi. Lavoratori che hanno esaurito e stanno esaurendo ogni forma di ammortizzatore sociale e che si trovano quotidianamente a dover fare i conti con il mantenimento e la sopravvivenza giornaliera propria e dei loro familiari
- formazione mirata e riqualificante di questi lavoratori coinvolti dai detti processi di chiusure collettive dove molti dei quali hanno un età anagrafica over 50, con basso profilo di competenze diversificate rispetto alla loro esperienza acquisita nei settori precedentemente occupati, fuori dalla tipologia di mercato del lavoro attuale e di difficile ricollocazione
- costo dell’energia; un punto questo a nostro avviso di cruciale importanza in quanto nel nostro paese paghiamo l’energia il 30% in più rispetto al resto dei paesi Europei. Di cruciale importanza perché un prezzo più vantaggioso o meglio dire più competitivo, favorirebbe l’attrazione a nuovi investimenti ed insediamenti industriali nel nostro territorio, quindi una maggior offerta di lavoro. Non solo, ma avere un prezzo più competitivo del costo dell’energia (che è alla base di tutte le produzioni) consoliderebbe le aziende già presenti nel territorio senza dover correre rischi futuri di ulteriori crisi aziendali con le relative ricadute occupazionali derivanti dall’abbandono degli investimenti che ci garantiscono il futuro.
Nei Comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano abbiamo due importantissimi gruppi multinazionali altamente energivore, che danno occupazione a circa 3000 lavoratori locali. ENI e SOLVAY sono le due realtà industriali che hanno segnato la storia di questo territorio, sia dal punto di vista industriale ed occupazionale, che da quello sociale contribuendo alla distribuzione della ricchezza e dello sviluppo socio culturale del territorio e di chi lo vive. Basti pensare che la forza lavoro impegnata nella raffineria ENI di Livorno si aggira intorno alle 1300 unità (tra lavoratori diretti, ditte appaltatrici e tutto l’indotto che ruota attorno a questa importante realta industriale); mentre la forza lavoro che ruota attorno al circuito SOLVAY si aggira intorno alle 1500/1600 unità, dove appunto all’interno del Parco Industriale di Solvay troviamo oltre che la stessa azienda SOLVAY, altre aziende multinazionali come Ineos, Inovin, Rosen, Roselettra, Itineris e le realtà di San Carlo e di Ponte Ginori, oltre ovviamente tutto l’indotto e le ditte appaltatrici.
La SOLVAY ha presentato un piano di investimenti di circa 70 milioni di euro volti all’efficientamento energetico legato appunto alla produzione energetica del vapore che è di vitale importanza al proprio ciclo produttivo. Tale investimento prevede l’acquisto della centrale turbogas di ROSEN ed il suo revamping, oggi destinata ad una chiusura della produzione a scadenza delle agevolazioni fiscali previste dal CIP6. L’approvazione del piano di investimenti da parte del CDA di SOLVAY è ovviamente legato al costo dell’energia prodotta e dal suo conseguente risparmio economico, ecco perché un azione ministeriale (ministero competente MISE) volta all’agevolazione del costo energetico garantirebbe un maggior consolidamento di questo grande gruppo sul nostro territorio per gli anni avvenire.
Oggi SOLVAY acquista il vapore dalla centrale turbogas di ROSEN, la quale grazie al CIP6 vende lo stesso ad un prezzo competitivo di € 10,00 per ogni tonnellata, e questo prezzo ha permesso a SOLVAY di stare sul mercato in maniera consolidata e sostenibile.
A luglio del 2017 le agevolazioni fiscali derivanti dal CIP6 verranno meno e senza alcun intervento di carattere strutturale sugli impianti (investimento da 70 MIL/€) e di carattere economico sul prezzo dell’energia prodotta, si andrebbe incontro ad una situazione insostenibile, perché il prezzo del vapore passerebbe dai 10,00 €/TON attuali, ai 27,00 €/TON, con conseguenti aumenti vertiginosi dei prezzi dei prodotti finiti che porterebbero SOLVAY e tutte le altre realtà presenti nel Parco Idustriale ad andare fuori dai parametri di mercato oggi consolidati e sostenibili.
La raffineria ENI di Livorno nonostante il momento congiunturale favorevole dei mercati petroliferi dovuto al basso costo del greggio, è tuttora una raffineria soggetta al declino incontrastato dei carburanti tradizionali nei confronti dei prodotti bio ecologici e di nuova generazione, anch’essa fortemente energivora ha investito circa 30 milioni di euro per l’incorporazione ed il revamping della centrale turbogas di Enipower , destinata al tramonto in previsione della scadenza del CIP6. La raffineria riesce a sopravvivere grazie alle proprie specificità “specialties” di prodotti di nicchia (bitumi, paraffine, petrolati ec.) indirizzati su mercati diversi da quelli dei combustibili tradizionali (benzine e gasoli), mercati anche questi con un alto tasso di concorrenzialità internazionale, dove un intervento sul costo energetico darebbe ulteriori margini alla stessa per poter gestire e consolidare al meglio la propria posizione in questi particolari mercati.
Questa è la situazione attuale dei tre comuni limitrofi, che a nostro avviso ancora molto incerta e ancor più critica dei mesi passati, che necessita di interventi ministeriali molto rapidi in special modo sui temi del sostegno al reddito e sul costo dell’energia.
Per questo chiediamo che tutta la città ed i comuni interessati si mobilitino immediatamente e unitariamente per la soluzione di questi problemi e che a partire dalla cabina di regia convocata dalla Regione Toscana il prossimo 25 luglio, si attuino tutte le iniziative possibili volte a salvaguardare il tessuto industriale del nostro territorio, dato che è nostra convinzione che solo salvaguardando ed implementando le nostre realtà produttive si potrà avere un nuovo sviluppo.
Uil Toscana Costa – Livorno
UilTec Toscana Costa
Livorno, 15 luglio 2016