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Fantappiè: Favorevoli al salario minimo, in Toscana avrebbe un impatto su oltre 100mila lavoratori. Non dimentichiamoci però della contrattazione collettiva e dei rinnovi contrattuali

Ieri al Circolo ARCI di Santa Maria a Empoli si è svolto un interessante incontro sul salario minimo, al quale ha presenziato anche la UIL.

Noi siamo fortemente favorevoli all’introduzione di questa misura di contrasto al lavoro povero: basti pensare che in Toscana ci sono oltre centomila lavoratori a meno di 9 euro all’ora. Molti di questi lavoratori sono nel settore dei servizi – in cui troppo spesso vengono applicati contratti pirata, non firmati dalle OO.SS. più rappresentative – e quelli in subappalto: settori molto forti nella nostra regione, più di industria e manifattura.

Una misura che resta quindi necessaria e urgente per tutti quei lavoratori con paghe da fame, peraltro sempre più erose dalla galoppante inflazione da profitto, quei lavoratori invisibili, precari o a nero. Una misura che non necessaria perchè lo chiede l’Europa, ma per restituire dignità al lavoro.

Non dobbiamo però dimenticare l’importanza della contrattazione collettiva: la soglia minima deve corrispondere ai minimi contrattuali previsti nei CCNL firmati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative, per non perdere tutti quei diritti che solo i contratti nazionali possono offrire. Contratti che devono essere rinnovati subito, visto che oltre 7 milioni di lavoratori stanno lavorando – in alcuni casi, come il pubblico impiego, da anni – con contratti scaduti.

Il salario minimo è un tema importante e siamo contenti che in questo momento abbia l’attenzione che merita. Non vorremmo però che si trasformasse nell’ennesima battaglia “di bandiera”, che poco ha a che vedere con gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici ma il cui unico obiettivo è la salvaguardia o lo spostamento di determinati equilibri politici.

Serve discutere di questa misura e serve farlo guardando al Paese reale, senza battaglie ideologiche alle spalle.

Serve affrontare la discussione tenendosi ben stretta la realtà del presente e la civiltà a cui dovrebbe aspirare la società.

 

Paolo Fantappiè, Segretario Generale UIL Toscana