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Crisi industriali, Fantappiè: “La crisi dei settori della meccanica e della moda sono strutturali, non congiunturali. Il pericolo è che si allarghino ad altri settori”

Alla luce dei dati relativi alle crisi industriali in toscana, la situazione economica e occupazionale in Toscana desta alcune preoccupazioni. Nei giorni passati era stato l’Irpet a lanciare il doppio allarme: in primis una situazione di stagnazione del Pil a cui si accompagna una crescita occupazionale, evidentemente di scarsa qualità e stabilità; in secondo luogo le crisi in settori fondamentali per la nostra regione, come quelli della della moda e parte della meccanica.

A questo proposito, ricordiamo che le crisi dei settori appena citati non sono congiunturali ovvero “ciclici”, che si avvicendano nel tempo – ma rappresentano crisi strutturali legate a cambiamenti dei modelli produttivi ed a problemi relativi al commercio globale.

La nostra preoccupazione è che tutto ciò possa coinvolgere anche altri settori produttivi.

Come UIL Toscana crediamo che serva rilanciare l’occupazione di qualità e lo sviluppo industriale della Toscana utilizzando l’importante leva degli investimenti: ci sono miliardi in arrivo dal PNRR e dai FSE, non utilizzarli al meglio non significherebbe soltanto perdere un’occasione storica per rilanciare la nostra regione, ma anche un’occasione per salvarla da questo declino costante. 

A questo proposito però chiediamo un maggior coinvolgimento delle parti sociali nella progettazione degli investimenti per non far sì che questi si trasformino in ulteriori finanziamenti a pioggia alle imprese senza che vengano accompagnati da una reale crescita occupazionale stabile e di qualità.

 

Paolo Fantappiè, Segretario Generale UIL Toscana