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Capponi (UILA): Stabilimento Petti di Venturina (LI), a rischio lo stabilimento e oltre 200 lavoratori

Firenze, 09.05.23 – All’approssimarsi dell’inizio della campagna del pomodoro e visto il momento di grande difficoltà congiunturale che sta attraversando parte del settore produttivo costiero della Val di Cornia, la UILA esprime grande preoccupazione in merito ai recenti sviluppi che riguardano lo stabilimento Petti di Venturina. I circa 200 lavoratori tra fissi e stagionali, oltre l’indotto, che si preparano a lavorare il pomodoro per questa estate rischiano infatti di non avere garantita la propria occupazione e di veder ridimensionate le proprie aspettative di impiego.

L’azienda, infatti, è recentemente riuscita a fronteggiare un’importante crisi strutturale sanando alcune questioni legate agli aspetti ambientali, mantenendo inalterati i livelli occupazionali e le retribuzioni senza il ricorso a strumenti di sostegno e riconsolidandosi sul mercato di riferimento. I recentissimi provvedimenti sanzionatori emessi dal Comune di Campiglia Marittima, che obbligano alla demolizione di opere funzionali al processo produttivo, stanno però mettendo a serio rischio non solo la programmazione della prossima campagna del pomodoro ma anche la sussistenza stessa dell’azienda e conseguentemente anche delle oltre 200 persone ad essa legate. Come Organizzazioni Sindacali abbiamo ottenuto nel mese di febbraio un tavolo di concertazione con la proprietà Petti ed i vertici del Comune di Campiglia M.ma al fine di condividere un percorso che potesse portare alla sottoscrizione di un “accordo di programma” condiviso da tutte le parti in causa, finalizzato a regolamentare la cronologia degli interventi strutturali presenti e futuri e contemporaneamente a preservare i livelli occupazionali.

Alla luce dei recentissimi sviluppi e visto il secondo incontro programmato per il 10 maggio, riteniamo ancora più importante arrivare alla sottoscrizione di tale accordo e ci auspichiamo quindi che la Regione Toscana con i propri Assessorati di riferimento possa esercitare quel ruolo di facilitatore e di garante indispensabile per superare lo stallo che si è generato e dal quale potrebbe scaturire un vero e proprio terremoto per l’intera filiera del pomodoro toscano. Come UILA riteniamo che, così come negli ultimi mesi i vertici regionali hanno saputo costruire i presupposti propedeutici ad un percorso di ripresa dell’azienda e della filiera locale, allo stesso modo oggi possano, con il supporto delle Organizzazioni Sindacali, individuare la cornice all’interno della quale sia l’azienda che il Comune potranno muoversi con reciproche garanzie.

Il 10 maggio diventa quindi un giorno decisivo per capire quale futuro la politica vorrà disegnare per una fetta importante del comparto produttivo della Val di Cornia e di tutti quei lavoratori ad essa collegato.

Federico Capponi, Segretario Organizzativo UILA Toscana