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Basta con la Toscana della rendita e del profitto, serve una svolta salariale per ridare potere d’acquisto alle famiglie

Oltre 300 lavoratrici e lavoratori, delegate e delegati stamani alla mobilitazione UIL a Firenze. Bocchi (UIL Nazionale): “Serve il cambiamento di un modello di sviluppo che ha generato povertà e diseguaglianze”

“Dare voce al Paese reale”: la mobilitazione nazionale UIL oggi ha fatto tappa in Toscana. Oltre 300 lavoratrici e lavoratori, delegate e delegati, pensionate e pensionati si sono dati appuntamento all’Hotel Albani, a Firenze, per dare spazio a idee, temi e proposte per un Paese più giusto, più equo, più solidale, e rimettere, finalmente, il lavoro al centro.

All’assemblea regionale hanno partecipato  la Segretaria Nazionale UIL, Tiziana Bocchi, il Segretario Generale UIL Toscana, Paolo Fantappiè, con interventi di delegati e delegate di tutte le categorie.

“La mobilitazione della UIL è un percorso di ascolto del mondo del lavoro, un percorso che viene da lontano e che non si ferma certo allo sciopero del 16 dicembre scorso – spiega la
Segretaria Nazionale UIL Tiziana Bocchi – Dobbiamo inevitabilmente misurarci con cambiamenti repentini del mondo davanti a noi. Basta pensare agli scenari che hanno portato grandi stravolgimenti a livello europeo e mondiale, ma anche allo scenario nazionale con le ultime elezioni. Il nostro obiettivo è riprendere un cammino di interlocuzione con questo governo per affrontare i tanti problemi che affliggono il mondo del lavoro, i pensionati, i giovani”.

“È chiaro ormai a tutti che il modello di sviluppo che ha dominato gli ultimi 30 anni va cambiato radicalmente – aggiunge Bocchi – Un modello di sviluppo obsoleto, superato, inadeguato alle sfide di oggi. Un modello che ha generato povertà, diseguaglianze, svilimento dei contratti di lavoro, contrazione dell’occupazione. Dobbiamo accompagnare allo sviluppo un modello sociale che rimetta al centro la persona, non il profitto fine a se stesso. Quello della persona è un valore primario e fondamentale del nostro vivere civile, da cui deriva un lavoro di qualità, dignitoso e in sicurezza”.

“Oggi una famiglia toscana su 10 ha difficoltà a fare la spesa, una famiglia su 10 ha di fronte un orizzonte economico peggiore di quello del 2022. Oggi il 24% delle famiglie toscane ha difficoltà a fare fronte alle spese sanitarie, il 50% dei lavoratori  del turismo e dei servizi in Toscana guadagna meno di 640 euro al mese; lavoratori cioè che nonostante siano occupati sono a tutti gli effetti poveri – afferma Paolo Fantappiè, Segretario Generale UIL Toscana –  Non sono solo numeri ma la fotografia di una Toscana in grave crisi, che sta scivolando sempre più in basso in tutti gli indicatori di benessere. Per questo serve una svolta salariale, per ridare potere d’acquisto a lavoratori e famiglie e una prospettiva di sviluppo e crescita per il territorio”.

“Al contrario da anni assistiamo a una deriva verso la rendita, che non prevede investimenti sul lavoro di qualità. È inaccettabile che il sistema imprenditoriale non abbia più un orizzonte di sviluppo sociale complessivo ma pensi soltanto al profitto”, aggiunge Fantappiè.

“Sul fronte della sicurezza sul lavoro non va meglio – conclude il Segretario Generale UIL Toscana – Sono 55 i morti sul lavoro nel 2022, settimana regione peggiore in Italia. Per questo è fondamentale puntare su formazione, partendo dalle scuole, e impedire la partecipazione ai bandi pubblici alle aziende che non sono in regola con le norme sulla sicurezza”.

Firenze, 7 marzo 2023