UNIONE ITALIANA DEL LAVORO

Dopo due anni di pandemia, durante i quali i dipendenti degli Enti Locali sono stati sempre in prima linea per assicurare servizi, per dare informazioni e anche per rassicurare la popolazione, mentre il rinnovo del CCNL è ancora lontano e le risorse vengono sempre individuate in importi non certo sufficienti al recupero salariale dopo anni di blocco dei contratti, improvvisamente, nell’arco di tre anni, gli stipendi dei sindaci di tutta Italia e, in modo proporzionale, anche le indennità massime dei singoli consiglieri, verranno aumentati fino a punte che arriveranno quasi al triplo.

Eppure, in questi anni difficile, non è stata la parte politica a portare avanti le esigenze degli enti, ma i singoli dipendenti e già in questo 2022 appena iniziato, sono state e saranno le direzioni e i servizi a sobbarcarsi il carico di lavoro relativo all’attuazione del PNRR e non i sindaci o gli assessori, tanto meno i presidenti dei Consigli Comunali o i consiglieri.

Come purtroppo accade ormai da molti anni, ancora di più da quando l’attuale Ministro della Pubblica Amministrazione è tornato al Dicastero che già in passato aveva dimostrato ampiamente di non saper gestire, i dipendenti degli Enti Locali sono considerati l’ultima ruota del carro, maltrattati, identificati come fannulloni, sottopagati. E adesso anche beffati da un aumento che riguarda sì il settore pubblico, ma solo nella parte politica, forse per rendere più appetibili alcune cariche che, con il taglio dei parlamentari che ci sarà dalla prossima legislatura, resteranno il punto più alto della carriera politica di dirigenti di partito che non si sono mai confrontati con un concorso pubblico o con l’impegno quotidiano di un lavoro pubblico.

Uil Fpl Toscana Centro

Firenze, 19 gennaio 2022