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Sanità: Ticket in Toscana

SANITÀ: TICKET; UIL TOSCANA, SISTEMA FARRAGINOSO, CAMBIARLO
   (ANSA) – FIRENZE, 24 AGO – «A pagare saranno sempre i
soliti, e cioè i lavoratori che versano le tasse». La Uil
Toscana si esprime così giudicando «iniqua, sbagliata e
complicata l’applicazione dei ticket in Toscana».
   «Per prima cosa – osserva Vito Marchiani, segretario della
Uil Toscana – per la mancanza di chiarezza che c’è stata
attorno all’operazione, visto che i cittadini si sono trovati
spiazzati e senza informazioni adeguate. Tra l’altro i nostri
Caf e i nostri patronati sono rimasti ingolfati da richieste di
chiarimenti che non sono sufficienti per spiegare i criteri e la
modalità di applicazione dei ticket. In secondo luogo, c’è una
forte disparità se si applica il reddito lordo o l’Isee, e
questo crea ulteriore confusione nei cittadini perchè chi ha
presentato il reddito lordo magari deve pagare, mentre la stessa
persona se presentasse il modulo Isee sarebbe esente».
   «Inoltre – aggiunge – sui criteri relativi al reddito non si
tiene conto del nucleo familiare. Per esempio un reddito da
36mila euro di una famiglia composta da una singola persona è
esente dal ticket. Mentre con un reddito di 37 mila euro in una
famiglia di 4 persone, con due adulti che lavorano e due figli a
carico sono invece tutti costretti a pagare. A meno che non
faccia il modulo Isee, recandosi appositamente e personalmente
in un CAF. E la sensazione è che chi ha davvero bisogno con
urgenza di medicinali finirà per pagare lo stesso il ticket,
senza controllare se sia esente o meno».
   «Insomma – conclude il segretario della Uil -, è un sistema
farraginoso che deve essere cambiato al più presto. Per questo
come Uil chiederemo a CGIL e CISL di promuovere con urgenza un
incontro con la Regione per modificare il sistema, con lo scopo
di creare uno strumento molto più equo di quello attuale. Anche
pehchè a noi pare la solita manovra, e cioè quella per cui chi
paga le tasse è costretto a pagare il ticket, chi evade non lo
paga, in particolare i lavoratori dipendenti che insieme alle
imprese pagano l’IRAP che è destinata al finanziamento del
sistema sanitario».