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Privatizzazioni Poste, Fantappiè (UIL Toscana) e Roccabianca (UIL Poste Toscana): “Fortemente contrari alla privatizzazione delle quote di maggioranza di Poste Italiane. Siamo preoccupati per la cessione di un asset importante e sulle ricadute su occupazione e servizi”

Come UIL Toscana e UIL Poste Toscana ci mostriamo fortemente contrari ai piani del governo di privatizzare la maggioranza delle quote azionarie di Poste Italiane. Esprimiamo tutte le nostre preoccupazioni per un’operazione che rischierebbe di compromettere seriamente un asset strategico italiano e di avere importanti ricadute sull’occupazione e sui servizi alla popolazione.

 

Come evidenziano il Segretario Generale della UIL Toscana Paolo Fantappiè e il Segretario Generale della UIL Poste Paolo Roccabianca, “quest’operazione nel mese marzo, in concomitanza con il nuovo Piano industriale, secondo il Ministro dell’Economia comporterebbe la vendita di una parte importante del pacchetto azionario di Poste Italiane – attualmente detenuto dal Mef e da Cassa Depositi e Prestiti – seguendo la decisione avvenuta nell’ottobre 2015 di collocare una prima tranche del 35% delle azioni. Ora si scenderebbe sotto il 51%.”

 

Fantappiè e Roccabianca sottolineano come “le preoccupazioni per le diverse migliaia di lavoratori e lavoratrici di Poste Italiane in Toscana sono concrete: un ulteriore passaggio al privato potrebbe comportare impatti enormi sui livelli occupazionali, in particolare per quanto riguarda i servizi postali e finanziari. Non bisogna dimenticare che Poste Italiane fornisce un servizio universale, il cui compenso è diminuito nel tempo facendo risparmiare molte risorse economiche alle casse statali, così come va evidenziato che l’attività del Gruppo fornisce all’erario consistenti dividendi annuali: la vendita a investitori privati avrebbe senz’altro un impatto negativo anche sul bilancio pubblico a breve termine”.

 

I due leader di UIL Toscana e UIL Poste Toscana continuano: “A livello strategico Poste Italiane è un fattore chiave per lo sviluppo nazionale, specialmente nella fase attuale di transizione tecnologica e digitale, grazie alla sua vasta rete capillare e ai suoi oltre 30 milioni di rapporti con cittadini e PMI. Per questo, Poste Italiane necessita di mantenere la sua attuale governance e un assetto proprietario con controllo pubblico” senza dimenticare “l’importanza dei presidi sui territori per la popolazione, che nel tempo sono diventati dei veri e propri punti di riferimento per la comunità, soprattutto quando si parla di aree interne o periferiche, molto diffuse nella nostra regione”.

 

Infine, Fantappiè e Roccabianca concludono chiedendo “di smettere di far cassa cedendo e perdendo quindi il controllo sulle più importanti infrastrutture del Paese, il tutto alle spalle di lavoratori e cittadini” e al Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti “di incontrare quanto prima i rappresentanti della categoria per fare immediata chiarezza sulla vicenda e soprattutto sulle possibili ricadute occupazionali.

Paolo Fantappiè (Segretario Generale UIL Toscana) e Paolo Roccabianca (Segretario Generale UIL Poste Toscana)

Presentati i ricorsi contro l’accorpamento delle scuole toscane

Notificati giovedì 1 febbraio a Regione Toscana, USR Toscana, Provincia di Arezzo, Provincia di Massa Carrara due ricorsi al TAR a tutela delle scuole toscane predisposti dagli avvocati Domenico Naso del Foro di Roma, Elisa Casini del foro di Massa Carrara, Claudia Papini del Foro di Arezzo con l’attiva collaborazione degli altri legali delle sedi di UIL scuola Toscana.

Primi firmatari Giuseppe D’Aprile, segretario generale federazione UIL scuola RUA e Carlo Romanelli segretario generale federazione UIL scuola RUA della Toscana seguiti da numerosissimi docenti, Ata, genitori e componenti dei Consigli d’istituto delle scuole interessate.

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L’Esecutivo Confederale nazionale a Caserta

Nelle giornate di ieri e oggi si sta tenendo a Caserta l’Esecutivo Confederale nazionale seminariale della UIL. Per la UIL Toscana è presente il Segretario Generale Paolo Fantappiè.

Fantappiè nel suo intervento ha parlato inizialmente delle ultime statistiche di IRPET sull’economia toscana, che “esprimono preoccupazioni per il 2024, su tutte il calo del 3,4% sulla produzione industriale e l’export che passa dal + 8% al +1,3% a dicembre 2023, export che rappresenta la punta di diamante dell’economia toscana. Si va verso un ridimensionamento della produzione e dei consumi, che potrebbe generare ulteriore desertificazione di posti di lavoro e di imprese. Serve continuare la nostra mobilitazione che abbiamo sostenuto fino allo sciopero generale dello scorso 17 novembre.”

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CNEL contro la desertificazione bancaria

L’attenzione che il CNEL ha deciso di prestare alla desertificazione bancaria è una notizia importante e positiva anche per la nostra Regione” così Marco Collini, Segretario Generale Uilca Toscana, commenta la delibera dello scorso 25 gennaio con cui il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro ha deciso di costituire un team dedicato alla “valorizzazione del capitale umano quale fattore di coesione di sviluppo territoriale, a partire dal caso specifico della desertificazione degli sportelli bancari”. “Un tema delicato” continua Collini “perché l’assenza di sportelli bancari può favorire l’illegalità e l’usura”.
La decisione del CNEL è scaturita a margine del Convegno conclusivo della campagna di sensibilizzazione “Chiusura filiali? No,grazie” promossa dalla Uilca, un viaggio lungo l’Italia, durato quasi un anno, per registrare il malumore dei cittadini rimasti senza presidi bancari a causa della chiusura massiccia di sportelli.

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Natalità, Fantappiè: “Servono politiche attive e passive del lavoro, della famiglia e ripensare il sistema d’istruzione, anticipando l’ingresso nel mondo del lavoro”

Che il nostro Paese, insieme agli altri più industrializzati a livello globale, sia nel pieno di un inverno demografico non è un mistero. I livelli di natalità in Italia – e in Toscana – sono sempre più bassi. La nostra regione, secondo i dati Istat più recenti, con 1,2 figli per donna mediamente si assesta sotto la media nazionale (1,25), con le sole province di Siena (1,26) e Arezzo (1,25) che si aggirano intorno a quella soglia.

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Giornata della Memoria

Il 27 gennaio 1945 venivano aperti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau: questa data fu poi scelta per la Giornata della Memoria, dedicata a ricordare le vittime dell’Olocausto.
Giornata importante ancor di più in Toscana, da dove non partirono solo treni diretti verso i campi di concentramento e sterminio ma spesso tali orrori vennero trasportati direttamente qui, con molti eccidi indiscriminati. Toscana dove la memoria incontra la Resistenza, l’esempio di chi tentò in tutti i modi – anche con l’estremo sacrificio – di fermare quella follia.
Tuttavia, con il passare del tempo, sembra che ci si allontani lentamente dal significato profondo di “memoria” in relazione a questo tragico evento. Il rischio di revisionismo storico si fa sempre più concreto, minando la comprensione comune di ciò che è accaduto durante quegli anni bui. È nostro dovere, oggi più che mai, resistere a tali tendenze e preservare la verità storica per onorare le vittime e imparare dalle lezioni amare della storia.

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