Siamo fortemente preoccupati per la situazione di centinaia di migliaia di toscani poveri o a rischio povertà e a rischio esclusione sociale: complessivamente – sommando le persone in condizioni svantaggiate, in povertà assoluta e quelle a rischio povertà, si arriva intorno al 30%, quasi un terzo della popolazione in Toscana.
Come si nota dai dati dell’Osservatorio Sociale Regionale, ancora persistono notevoli diseguaglianze all’interno della nostra regione, soprattutto tra l’area metropolitana di Firenze – escluso alcune zone -, la piana fiorentina fino a Pistoia e le aree interne o comunque periferiche della Toscana. Non è un caso che le percentuali più alte di nuclei familiari con Isee sotto i seimila euro siano concentrate sulle Apuane, nella Val di Nievole e nelle aree costiere tra Pisa e Livorno.
Da ieri mattina è aperta a Grosseto “Borsa Mercato Lavoro”, un’importante iniziativa di incrocio tra domanda e offerta di lavoro stagionale promossa dall’Ente Bilaterale del Turismo Toscano (EBTT) in collaborazione con CGIL, CISL, UIL e Confcommercio. Siamo soddisfatti di questa iniziativa, anche se nutriamo forti preoccupazioni a fronte di una crescita del lavoro stagionale invece di registrare un aumento del mercato del lavoro stabile, a tempo indeterminato, che sta al contrario vistosamente calando negli anni.
Secondo una recente indagine condotta da EURES per il Consiglio Nazionale Giovani, tra il 2011 e il 2021 l’incidenza del lavoro stagionale tra i lavoratori under 35 (i più coinvolti nel lavoro di questo tipo) è quasi quadruplicata, passando dall’1,6% al 5,8%. Stessa sorte per il lavoro a tempo determinato (in crescita dal 28,1% al 34,1%), al contrario del lavoro a tempo indeterminato, l’unica tipologia a calare notevolmente: in dieci anni si è passati infatti da un’incidenza del 70,3% al 60,1%.
Fermo restando la bontà di molte offerte di lavoro stagionale – la lente d’ingrandimento su queste deve comunque essere continua, anche soprattutto sui salari ancora troppo bassi e sui turni e le relative condizioni di lavoro- appare chiaro come l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro debba fare un salto di qualità, puntando sempre più su un lavoro stabile e ben retribuito. Un mercato che dia la possibilità alle tante persone coinvolte di avere finalmente un’indipendenza e stabilità economica che permetta loro lo svolgimento di una vita libera e dignitosa, come recita peraltro la nostra Costituzione all’articolo 36.
Paolo Fantappiè, Segretario Generale UIL Toscana