UNIONE ITALIANA DEL LAVORO

Sito ufficiale della UIL Toscana e Firenze

Home > Articoli > General Electric, Uilm Fim e Fiom lanciano l’allarme: no ai 6.500 licenziamenti

General Electric, Uilm Fim e Fiom lanciano l’allarme: no ai 6.500 licenziamenti

Volantinaggi anche in Toscana venerdì 8 Aprile per la giornata di azione europea contro il piano di tagli annunciato dalla multinazionale General Electric dopo l’acquisizione di Alstom power

nuovo pignone

I lavoratori di Ge Italia si oppongono alla chiusura dello stabilimento ex-Alstom di Sesto San Giovanni (Milano) e organizzano presidi e volantinaggi per venerdì 8 aprile davanti a tutte le sedi di Ge nel Paese.

Inoltre una delegazione italiana sarà inviata alla manifestazione europea che avrà luogo a Parigi. La giornata di mobilitazione è stata presentata a Firenze, sede del più grande insediamento GE in Italia, il Nuovo Pignone, che conta 4400 occupati diretti degli 11.821 totali in Italia. In Europa GE ha ormai un peso occupazionale (97.719 persone) pari a quello negli Stati Uniti.

Lo scorso novembre General electric ha finalizzato un piano da 8,5 miliardi di euro (la maggiore acquisizione di sempre) per l’acquisto di Alstom power. Il 12 gennaio è arrivato l’annuncio di 6.500 esuberi in Europa. In Italia il taglio è di 236 posti di lavoro in due anni (211 nel 2016 e 25 nel 2017) come conseguenza dell’annunciata chiusura del sito ex-Alstom Power di Sesto San Giovanni (Milano).

“Un programma di taglio di costi lineare – dicono i sindacati – che mette sulle spalle dei lavoratori i costi di una strategia finanziaria a breve termine, che guarda solo agli interessi degli azionisti e non prende in considerazione lavoratori e strategia industriale.” Secondo Fim, Fiom, Uilm e gli altri sindacati europei riuniti sotto il cappello di IndustriAll, “l’obiettivo è risparmiare 3 miliardi di euro” secondo l’input arrivato dalla riunione degli azionisti, “che ha chiesto un ritorno veloce dei 6,5 miliardi di euro spesi nell’acquisizione”.

“Da parte di GE – denunciano i sindacati – c’è stata un’informazione lacunosa, una consultazione sindacale disattesa e, in molti paesi, il passaggio direttamente all’azione con spostamenti, riorganizzazioni e licenziamenti”.

Sulla vicenda è già fissato un incontro al ministero dello Sviluppo Economico il prossimo 13 aprile.

 

Firenze, 6 aprile 2016