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Trent’anni dalla strage dei Georgofili

Un boato. I vetri. La devastazione.

Alle 1.04 del 27 maggio di trent’anni fa, un Fiorino imbottito di duecento chili di esplosivo devastava Firenze e i fiorentini per sempre, sventrando in pochissimi secondi la sede dell’Accademia dei Georgofili – la Torre dei Pulci – parte della Galleria degli Uffizi e, soprattutto, una famiglia intera.

Le vittime sono l’ispettore dei vigili Fabrizio Nencioni, la moglie Angela Fiume e le loro due figlie, Nadia di 9 anni e Caterina, la vittima più piccola, di appena 50 giorni.

Dopo l’arresto del super latitante Matteo Messina Denaro, è tornata celebre proprio la poesia con disegno della piccola Nadia, simbolo di un’infanzia tragicamente e colpevolmente portata via da quello che senza dubbio è il cancro del nostro Paese: la mafia.

A trent’anni vogliamo rivolgere un pensiero alle vittime e a chi ogni giorno, ancora oggi, è vittima delle persecuzioni mafiose in tutta Italia.

La Toscana non dimentica.