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Sanità toscana e imposizione fiscale, Cisl e Uil in piazza a Firenze il 23 Gennaio

Cisl e Uil scendono in piazza martedì prossimo, 23 Gennaio, a Firenze, per una manifestazione sui temi della sanità e dell’imposizione fiscale regionale. L’iniziativa si svolgerà, dalle 10 alle 12, davanti alla sede della Regione Toscana, in piazza Duomo.

Al presidio parteciperanno delegazioni delle due sigle da tutta la regione; saranno presenti in piazza e prenderanno la parola i segretari generali di Cisl e Uil della Toscana, Ciro Recce e Paolo Fantappiè.

“Come Uil Toscana denunciamo da tempo una sanità toscana ormai allo sbando – dice il segretario generale Uil Toscana Paolo Fantappiè – con servizi non all’altezza: le liste d’attesa continuano ad essere infinite, i pronto soccorso sono intasati e non esistono strutture intermedie “di compensazione”. Di fronte a questa situazione e ad una previsione di aumento delle tasse, senza che a questo segua un progetto di miglioramento del servizio pubblico, non possiamo che mostrarci fermamente contrari al far pagare ai cittadini – peraltro sempre ai soliti – la cattiva gestione della sanità. Le responsabilità sono condivise: il Governo nazionale non sta pagando le centinaia di milioni del payback, ma è comunque una situazione conosciuta da mesi per la quale la Regione non ha mai coinvolto nessun attore nell’immaginare soluzioni alternative all’aumento dell’Irpef.  Per questo martedì 23 gennaio scenderemo in piazza davanti alla Regione per chiedere l’apertura di un immediato confronto, in modo da rilanciare il servizio sanitario pubblico nella nostra regione.”

“La manifestazione del 23 – dice il segretario generale Cisl Toscana, Ciro Recce – è la prosecuzione delle nostre iniziative messe in campo in queste settimane contro l’aumento dell’addizionale Irpef regionale, che riteniamo sbagliato e ingiusto, perché non è il momento per aumentare le tasse alle famiglie e soprattutto perché non possono essere chiamati a pagare per tenere in piedi la sanità di tutti, solo lavoratori dipendenti e pensionati, su cui grave l’80% dell’aumento. Per questo chiediamo alla Regione di fare marcia indietro e sollecitiamo l’apertura da subito di un tavolo che punti a migliorare la qualità del sistema sanitario regionale e contestualmente verifichi dove è possibile ridurre i costi.”