Rapporto IRPET, “Luci ed ombre, ma più semplicemente chiamiamola stagnazione.”
Da quanto emerso dai dati presentati questa mattina dall’IRPET sulla situazione economica e occupazionale toscana, la nostra regione è in linea con i dati macroeconomici nazionali, che indicano di fatto in generale una situazione di stagnazione.
In primis, si registra un aumento dell’occupazione accompagnato da una riduzione della produzione industriale: questo significa che all’aumento occupazionale non è corrisposto un aumento di produzione, il che si traduce in bassa qualità del lavoro, precarietà, salari bassi e inadeguati. Stiamo parlando di una tipologia di 𝐨𝐜𝐜𝐮𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐟𝐫𝐚𝐠𝐢𝐥𝐞, 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚𝐭𝐚, 𝐩𝐨𝐯𝐞𝐫𝐚 𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐚𝐫𝐢𝐚, che non offre alcun tipo di garanzie né per l’oggi, tantomeno per il domani.
In secondo luogo è emersa un’impellente necessità di avere sul territorio 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐢 e strutturate – un concetto che si scontra con la microimpresa prevalente nel modello toscano – che siano in grado di attirare capitali cospicui e di affrontare con efficacia le grandi sfide di oggi, su tutte la duplice transizione.
Infine, la popolazione toscana esprime un generale malcontento non solo sui bassi salari e sulla qualità occupazione, ma anche sull’accessibilità dei servizi pubblici, partendo da quelli sanitari. Motivo per cui il 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐢 𝐞 𝐢𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 non può più attendere: occorre farlo senza tagliare l’occupazione, già fragile, ma qualificando le professionalità, investendo sulla sanità di prossimità e attraverso una migliore gestione complessiva.
Come UIL Toscana crediamo che sia ormai inderogabile un incontro tra le parti sociali e le istituzioni regionali, con l’obiettivo di stilare un patto per lo sviluppo, la crescita, salari dignitosi e contratti stabili, oltre all’efficienza dei servizi pubblici.