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La privatizzazione di Fs è inaccettabile, no allo svendita di un gruppo che crea lavoro e ricchezza

I segretari di Filt-Cigl, Fit-Cisl e Uiltrasporti della Toscana: “Lo spezzatino di Ferrovie va fermato perché non ci sono certezze sul futuro dell’azienda e per i lavoratori. Pronti alla mobilitazione nazionale”

treno
Assistiamo in questi giorni a molte dichiarazioni a mezzo stampa da parte dell’AD del Gruppo FSI sulla privatizzazione delle Ferrovie, “ormai è scaduto il tempo e entro l’estate 2017 sarà quotata in borsa la nuova società AV” che riguarda anche i treni a lunga percorrenza e gli Intercity. A sostegno di quanto annunciato vengono emanati gli Ordini di Servizio di Trenitalia finalizzati allo spezzettamento del Gruppo FSI per la quotazione in borsa senza che mai ci sia stato un confronto reale con le organizzazioni sindacali.

In questi giorni ci sono pervenute diverse lettere da parte delle RSU sia del settore interessato Bordo Passeggeri, ma anche della Manutenzione Rotabili, degli Uffici della Direzione Tecnica, della RSU Manutenzione Infrastrutture e altre, insomma c’è una reale preoccupazione fra i ferrovieri soprattutto perché non c’è certezza del futuro e della direzione in cui stanno andando le ferrovie.

Lo spezzatino delle Ferrovie va contrastato e fermato sia nell’interesse dei lavoratori che dei cittadini che utilizzano il treno. Bisogna fermare questo possibile scempio perpetrato ai danni della collettività e su settori strategici per lo sviluppo del nostro Paese. Il ritorno per le casse del Paese è minimo, di pochi miliardi di euro, poca cosa in confronto a quanto questo gruppo vale e a quanto può riversare negli anni futuri alla collettività.

La privatizzazione del gruppo o di una sua parte è funzionale solo agli investitori, permettendo loro di accaparrarsi un patrimonioenorme fatto di infrastrutture, sapere e conoscenze, costruito negli anni con soldi pubblici.

Come organizzazioni sindacali, crediamo pertanto che sia giunto il momento di una presa di posizione unitaria, decisa e ferma, dicendo che la privatizzazione è inaccettabile, e se fosse necessario anche attraverso una mobilitazione nazionale dei ferrovieri. Non possiamo assistere allo smembramento del gruppo FSI e del trasporto ferroviario con una svendita della più grande azienda di trasporto pubblico italiana, una delle poche in grado di progettare il futuro del Paese e portare lavoro e ricchezza.

Le segreterie regionali di Filt, Fit e Uiltrasporti della Toscana
Firenze, 22 febbraio 2017