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Decreto Sicurezza, oggi incontro a Palazzo Vecchio tra Comune, operatori e sindacati

Maiolo (UIL Toscana): “Coinvolgere sul tema tutti i sindaci dell’area metropolitana. Anche il governatore Rossi convochi un tavolo per affrontare il problema a livello regionale, che interessa 5000 persone immigrate”

Stamani a Palazzo Vecchio si è svolto un incontro, coordinato dal Comune di Firenze, su come affrontare il tema immigrazione e accoglienza alla luce del Decreto Sicurezza del governo. Al tavolo hanno partecipato anche Cgil, Cisl e Uil Firenze – insieme a vari altri soggetti dell’associazionismo, del volontariato, dell’accoglienza. “Innanzitutto chiediamo che tutti sindaci dell’area metropolitana vengano coinvolti – spiega Triestina Maiolo, responsabile immigrazione della UIL Toscana – E’ chiaro ed evidente che, per come è stato concepito il Decreto Sicurezza, le persone che si troveranno interessate saranno candidate a diventare criminali di strada. Quindi la domanda è: dove sarebbe la tanto sbandierata sicurezza?”.

“Inoltre – aggiunge Maiolo . visto l’impegno del presidente della Regione Toscana a ricorrere alla Corte costituzionale contro il decreto Salvini, ci aspettiamo anche Enrico Rossi convochi tutti i soggetti coinvolti, a cominciare dalle parti sociali e dal terzo settore, per affrontare a livello regionale il problema. In Toscana qualcosa come 5000 persone immigrate rischiano di essere escluse dai servizi essenziali per effetto del decreto voluto dal governo. In Italia l’immigrazione è sempre stata gestita come emergenza, invece dobbiamo tornare a fare una battaglia sui flussi migratori come in passato, cioè controllando alla fonte gli accessi in base alle necessità della forza lavoro”.

I sindacati hanno anche sottolineano:

  • l’urgenza di mantenere alta l’attenzione sulla questione dell’immigrazione e dell’integrazione, per questo opporsi al Decreto sicurezza è per noi politicamente e giuridicamente essenziale in quanto il provvedimento contrasta con i valori del lavoro (solidarietà, dignità, diritti);
  • l’importanza che questo tavolo prosegua in modo permanente i suoi lavori e che si estenda all’intera area metropolitana, attraverso una conferenza dei sindaci (perché tutte le amministrazioni devono essere coinvolte);
  • il fatto che il lavoro resta per noi fondamento di ogni libertà e integrazione, per questo da un lato chiediamo maggior impegno per l’emersione del lavoro nero, anche attraverso la responsabilizzazione delle aziende, dall’altro lato è necessario tutelare i livelli occupazionali e le professionalità di coloro che fino ad oggi hanno lavorato e lavorano nel sistema dell’accoglienza;
  • la necessità di interessare le strutture sanitarie per affrontare insieme a loro le criticità che potrebbero crearsi

 

Firenze, 7 gennaio 2018