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Covid: sul lavoro in sicurezza evitare confusione e discriminazioni

In Toscana per chi tornerà al lavoro distanza di sicurezza di 1,8 metri; per chi già lavorava solo 1 metro. Un’assurdità da cambiare

Bandiere Cgil Cisl Uil

In questo momento quello di cui abbiamo meno bisogno è ulteriore confusione tra indicazioni, norme, decreti, ordinanze a livello nazionale, regionale o locale. I cittadini e i lavoratori vivono una fase di profonda difficoltà e hanno bisogno di certezze.

In questo senso l’ultima Ordinanza del presidente della Regione Toscana, “Ulteriori misure per le attività commerciali per il contrasto ed il contenimento sul territorio regionale della diffusione del virus COVID-19” crea confusione e disparità di trattamento tra lavoratori e attività, tra quelle già aperte e quelle per cui si prevede la riapertura. Nel testo infatti si prevede per le attività che potranno riaprire l’obbligo della distanza interpersonale di almeno 1,8 metri; ciò però è in contrasto con la norma prevista dal Decreto nazionale vigente, che parla di 1 metro e che resta in vigore per quanti già lavoravano. E’ di tutta evidenza l’assurdità di una distanza di sicurezza differente tra i lavoratori.

Per evitare confusione e discriminazioni tra lavoratori, le segreterie di Cgil, Cisl e Uil della Toscana chiedono pertanto una riunione specifica, per affrontare la questione sicurezza nel suo complesso, vista la situazione creatasi.

Firenze, 14 aprile 2020