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Abitare in Toscana, Fantappiè: “Monitorare attentamente il tema casa, insieme ai salari sempre più bassi e al lavoro precario, rischia di far esplodere forti tensioni sociali”

I dati presentati questa mattina nel XIII Rapporto sulla Condizione abitativa della Toscana restituiscono un quadro particolarmente grave e preoccupante, con la questione dell’abitare che va a collocarsi sullo stesso livello dei – notevoli – problemi del mondo del lavoro, della sanità e dell’istruzione.

La fatica provata dalle famiglie toscane è notevole, non ce la fanno più a gestire affitti con importi così alti, che talvolta raggiungono persino il livello di un salario medio mensile. Allo stesso tempo, quel Fondo sociale affitti che era servito per tamponare l’esplosione dei prezzi adesso non ha risorse sufficienti per aiutare i nuclei familiari in difficoltà.

Anche l’assegnazione di alloggi in Edilizia Residenziale Pubblica è insufficiente, riuscendo a soddisfare solo il 70% del fabbisogno effettivo e addirittura il 37% di quello potenziale, che è dato dal totale delle famiglie aventi diritto a richiedere l’alloggio ERP. Gran parte degli immobili in questione infatti è stato realizzato prima degli anni ‘70 e per questo è necessario eseguire su di essi un’importante manutenzione, che peraltro non è ancora completamente finanziata, col risultato che molti rimangono sfitti.

La Regione Toscana si sta impegnando da tempo per dare un segnale e delle risposte chiare ai cittadini, ma serve un intervento corposo e tempestivo da parte del governo centrale. Intervento che non è previsto ad oggi con la prossima Legge di bilancio, dove non si vedono risorse stanziate a proposito. Secondo noi occorre monitorare attentamente il tema casa, che insieme ai salari sempre più bassi e al lavoro precario, rischia di far esplodere forti tensioni sociali in questo Paese.

 

Paolo Fantappiè, Segretario Generale UIL Toscana